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Povera Ansa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. 

Certe cose fanno impallidire anche i compassionevoli statistici della Banca d’Italia. Gli stessi che alcuni mesi lanciarono con estremo rigore scientifico l’indice del disagio percepito, mettendo in unico calderone disoccupati, cassaintegrati e presunti lavoratori in nero (pardon, scoraggiati). Ieri l’agenzia Ansa ha elaborato l’ultimo monitoraggio sui trattamenti previdenziali in Italia dell’Istat e ne ha tratto la conclusione che siccome otto milioni su sedici di pensionati prendono meno di mille euro al mese, allora in Italia vivono 8 milioni di poveri. E la spiegazione degli analisi di via della Dataria è talmente semplice da apparire perfino convincente: «Considerando che la soglia di povertà  relativa al di sotto della quale l’Istat considera l’individuo povero è quella di una spesa procapite di 999,67 euro al mese (in una famiglia di due componenti), si può dedurre che, se la pensione rappresenta l’unica entrata, i pensionati poveri sono circa 8,3 milioni». Appunto, se è l’unica entrata!

In realtà  la vera notizia è che l’Italia è un Paese di vedovi e vedove inconsolabili, che faticano ad arrivare alla fine del mese, non hanno neppure un nipotino da accompagnare al parco e scavano nei cassonetti dell’immondizia per mettere assieme il pranzo con la cena. Si dirà  che quello dei burloni dell’Ansa è un divertissement, una speculazione sfociata nel paradosso fatta in una giornata di sole soltanto per vedere l’effetto che fa. Peccato che il Corriere.it abbia subito titolato “In Italia è povero un pensionato su due”. E non sarà  il solo a farlo.

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