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Coraggio

C’è sempre piaciuto il Pdl, l’idea di un partito unico del centrodestra, il tentativo ambizioso di un movimento a vocazione maggioritaria. Ci abbiamo creduto molto di più di chi a vocazione maggioritaria c’era nato (Gianfranco Fini) e di chi a vocazione maggioritaria dovrebbe essere per natura (Forza Italia del 1994). Perché quello per noi era il presupposto di un partito moderno, meritocratico, democratico, innovativo. Era l’unica via possibile per arrivare ad assomigliare, almeno un po’, al Partito Conservatore Inglese e a quello Repubblicano Americano. Oggi, con l’offerta a Pier Ferdinando Casini, con le correnti di nominati, con la democrazia lontana, quel progetto è definitivamente tramontato. Serve un atto di coraggio, uno solo: elezioni e primarie aperte per scegliere le liste. Se volete il mio voto quella è la strada. E magicamente torneremo a parlare di imprese, tasse, lavoro, federalismo e non più di Generazioni, Liberamenti, Fondazioni e stronzate varie. Coraggio, Cav. Altrimenti tieniti le correnti, i dossier e un partito che sembra un porto di mare. Solo un po’ meno divertente.

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