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Buonanotte Libertà

Ve la faranno passare come una grande conquista di civiltà: pubblicare le intercettazioni si può, è scritto lì, nero su bianco. Merito di un emendamento del sottosegretario Caliendo, che dovrebbe dimettersi. Per questo emendamento, mica per altro. Prima la pubblicazione delle intercettazioni era vietata, oggi no. La loro pubblicazione è sottoposta al vaglio di alcuni signori che ne devono discutere e liberamente decidere chi e come sputtanare, in base a cosa far uscire. Molto bene. In Italia abbiamo vissuto per anni con il mito del binomio indagini segrete-processo pubblico. E’ un po’ come l’obbligatorietà dell’azione penale, nel concreto avviene l’esatto contrario. Sulle indagini (intercettazioni, interrogatori, e via di questo passo) si spendono pagine e pagine di giornali e speciali di Porta a Porta e di Annozero, quando arrivano le udienze i giornalisti se ne vanno che è troppo noioso seguire un processo. Tanto il processo, quello vero, si fa a colpi di prime pagine e di sensazionali scoop. Adesso si fa per legge, che è molto bello, è molto civile, è molto di destra. E piace tanto a Gianfranco Fini.

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