All men are created equal

Ci sono precedenti, e non sono pochi. Decine di incontri in cui i leader politici italiani hanno chiuso non uno ma due occhi davanti al raìs di turno. Tutto vero. E Fausto Biloslavo, al solito, coglie al meglio la sostanza delle cose. Ed è anche assolutamente vero che la politica è l’arte del possibile, del compromesso, degli interessi contrapposti che trovano un equilibrio. Ma non è tutto qui. E’ anche la tensione a immaginare un mondo migliore, una strategia globale per i diritti e per la democrazia. L’abbiamo sempre pensata così e per questo abbiamo sempre tifato per quelli che, magari un po’ ingenuamente, stavano dalla parte delle dissidenze e della libertà. Con un bel po’ di innocenza, vero. E con pochissima cognizione di causa su geopolitica, economia globale, gare, appalti e commesse milionarie. Non neghiamo queste mancanze. Ma se ci siamo innamorati di questo gioco e se ci siamo appassionati a questa grandissima Corrida che si chiama Politica è perché da qualche parte abbiamo letto “all men are created equal, that they are endowed by their Creator with certain unalienable Rights, that among these are Life, Liberty and the pursuit of Happiness“. E’ sempre stato il nostro manifesto politico, quello. Ed è incompatibile con le figure di Muammar Gheddafi, di Fidel Castro, di Vladimir Putin, Saddam Hussein, Mahmud Ahmadinejad e di tutti quelli che in ogni luogo e in ogni tempo esercitano il loro potere calpestando quelle verità per noi irrinunciabili.

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