Buonsenso

Da leggere, assolutamente, l’ultimo articolo di Jay Cost per la versione online del Weekly Standard. Non vi fate ingannare dal titolo dedicato a Herman Cain. Il pezzo, in realtà, è un compendio di “buona politica” dedicato ai conservatori americani ma facilmente estendibile alla destra (e non solo) di qualsiasi latitudine. “Ecco un dilemma che i conservatori devono affrontare direttamente e onestamente – scrive Cost – nominare un candidato che si rifiuta di seguire le regole del gioco, o lo fa malamente, non è un modo per vincere. Il gioco è quello che è. Se si vuole cambiarlo bisogna vincere le elezioni (seguendo le regole del gioco), in modo da poter cambiare le regole una volta eletti. Non ci sono alternative”. Come esempi da non seguire, Cost cita le campagne elettorali di Goldwater nel 1964 (un colpo al cuore, almeno per me) e di Ross Perot nel 1992. Il problema, come sempre, è di semplice buonsenso: “Il gioco della politica è terribile e necessità di riforme radicali. Ma se si vuole vincere, serve qualcuno che sappia come giocare. Altrimenti, si finisce esattamente come Goldwater e Perot. Cioè con una sconfitta per largo margine”.

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