Back on track
TAVARES, FLORIDA – L’headquarter repubblicano della Lake County ha sede in Main Street, proprio davanti al municipio del paese. L’autobus del Team Romney ci passa a stento dopo aver fatto lo slalom tra alcuni cantieri dell’isolato. E’ una via stretta, proprio come quella che deve percorrere il candidato repubblicano per arrivare alla Casa Bianca. Ma è una via assolutamente percorribile, come il bus della sua campagna oggi ha dimostrato.
A Tavares i vertici del partito locale hanno organizzato un cosiddetto “greet and meet”: il surrogate di Romney per la zona passa in rassegna tutte le sedi dove i volontari stanno telefonando, dividendosi le strade per il porta a porta e monitorando il difficile e quantomai bislacco fenomeno dell’early voting. Chi tira la volata a Lake County è Adam Putnam, commissioner all’agricoltura per lo stato della Florida e figura emergente del partito locale.
L’organizzatore dell’evento è Micheal Levine, chairman del Lake County Republican Party. A lui spetta l’onore di aprire il meeting, ringraziare tutti e fare il punto sulla situazione locale del movimento. Con dovizia di particolari racconta di tutti i risultati raggiunti in questa campagna con l’incremento del numero di cittadini che si sono registrati come repubblicani e la differenza stratosferica rispetto al 2008. “Abbiamo più che raddoppiato – spiega- il numero di famiglie raggiunte al telefono e abbiamo triplicato il numero di case in cui i nostri volontari hanno bussato alla porta per presentare i nostri candidati. Gli uffici del partito democratico in Florida sono più dei nostri: i loro, però, sono vuoti mentre i nostri sono pieni di gente”. Il colpo d’occhio dei volontari all’opera nel piccolo edificio con vetrina al piano terra conferma la sensazione che il ground game del sunshine state stia funzionando: ci sono almeno 20 ragazzi attaccati al telefono e un via vai continuo di volontari che vengono a ritirare materiale da consegnare nelle case.
Putnam prende la parola e invita tutti ad uscire nel giardino che circonda la casa dove ha sede il quartier generale dell’elefantino. I ragazzi per un attimo chiudono i telefoni e si stringono attorno al capo della campagna locale. Le parole d’ordine sono quelle utilizzate a Tampa da Romney: indipendenza energetica, attenzione allo small business, un piano per garantire posti di lavoro e una classe media più forte. Poi l’affondo che svela il nuovo, vero talking point dei repubblicani: “Obama è un presidente europeo – spiega Putnam – che vorrebbe rendere il nostro paese simile a molti stati del Vecchio Continente. L’eccezionalismo americano – attacca – è un’altra cosa: noi non vogliamo risposte dal governo, non chiediamo aiuti ai burocrati. Noi crediamo nella libertà, nella possibilità di realizzare i nostri sogni e nella forza solidale delle nostre comunità”. L’eco delle parole di Romney su Italia e Spagna arriva sin qui. “In Europa ci sono stati che sono gestiti da governi mai eletti dal popolo: non faremo questa fine, non continueremo a produrre mille miliardi di dollari l’anno di deficit. L’America è davanti ad un bivio storico: da una parte ci sono altri quattro anni di big governement e big spending, dall’altra il sentiero verso il ritorno all’American Dream e alla responsabilità fiscale che è garanzia di libertà per gli individui”.
Potrebbe bastare così ma la chicca finale ce la regala Mr. Farley della Farley’s Refrigerators. “Nel 2008 non sono andato a votare – racconta. E mi sono ritrovato Obama presidente. Quando parlando delle aziende che hanno fatto grande questo paese il Presidente ha detto ‘You didn’t build that’ ho capito che il 6 Novembre si sarebbe giocato qualcosa di più di una semplice elezione. Allora ho chiesto ai miei impiegati di appendere fuori dalla nostra azienda un cartello con scritto: ‘Caro Presidente, noi abbiamo costruito questa azienda, fianco a fianco con i nostri collaboratori e senza l’aiuto del governo. Non fate come me – chiude tra gli applausi – non rischiate di svegliarvi mercoledì mattina con la sensazione di non aver fatto tutto il possibile per salvare il nostro paese”.
I ragazzi si riattaccano ai telefoni, Mr. Farley ritorna in azienda, Putnam sale sul bus che lo porterà ad incontrare altri cinque comitati locali. Tutti ai loro posti, per spingere Romney alla Casa Bianca e rimettere l’America in carreggiata.