Romney ha perso a centrocampo
Quelli che si intendono di calcio sono soliti affermare che le partite si vincono a centrocampo. In quella parte del rettangolo di gioco dove cioè si fermano le offensive dell’altra squadra e si impostano le geometrie per arrivare al gol.
Ad urne ancora calde la sensazione è che la strategia del GOP in questi ultimi quattro anni sia stata incapace di imbastire un centrocampo in grado vincere la partita della Casa Bianca.
Gli ultimi due candidati alla presidenza sono stati McCain e Romney due moderati, e indubbiamente due brave persone, che però si sono affermati in primarie in cui praticamente non avevano avversari degni di questo nome. Il risultato di tutto questo è che da quattro anni a questa parte nessuno nel mondo conservatore propone un’idea nuova.
Credo che sia infatti indubitabile che Mitt Romney sia riuscito a imporsi nelle ultime primarie solo perché era ritenuto il male minore e il candidato più presentabile per poter sfidare Obama e non perché aveva delle idee che scaldavano il cuore degli elettori.
Quindi con un centrocampo che non sa costruire gioco non si riesce a fare gol, al limite si pareggia zero a zero.
Senza idee si possono spendere anche milioni di dollari in spot pubblicitari ma alla fine al massimo guadagni l’Indiana e la North Carolina.
Il problema ulteriore della squadra repubblicana è che nel mezzo al campo non si riesce nemmeno a fare il cosiddetto “filtro” a bloccare cioè il gioco degli avversari. E quando dall’altra parte c’è la macchina da guerra obamiana la sfida diventa impari. Per troppo tempo infatti spot come questo sono rimasti senza risposta.
Conferma di quanto detto è il fatto che nonostante una situazione economica disastrosa, per gli standard americani, Obama sia riuscito a vincere nuovamente facendo lo stesso gioco di quattro anni fa, riuscendo praticamente ad ottenere le stesse percentuali all’interno del suo elettorato di riferimento.
Ciò vuol dire che da una parte che non si sono sottolineate abbastanza, soprattutto durante i dibattiti, le carenze di governo degli ultimi quattro anni e dall’altra che non si è stati capaci di trovare un messaggio alternativo con cui conquistare nuove fette di elettorato.
Ovviamente anche l’arbitraggio ha avuto un peso non indifferente è persino inutile stare a ripetere che se l’operazione Fast and Furious o i fatti di Benghazi si fossero verificati sotto un’amministrazione Repubblicana sarebbe insorto il mondo intero. Però una squadra di calcio che vuole vincere deve riuscire a fare in modo che anche un arbitraggio di parte non gli impedisca di ottenere gli obbiettivi prefissati, ma questo può succedere solo se si hanno delle idee e si sa cosa farci con un pallone fra i piedi.
Non può essere solo un caso se dagli anni settanta fino ad oggi gli unici candidati repubblicani a vincere le elezioni siano stati quelli che erano ritenuti essere dei veri e propri conservatori mentre personaggi più moderati come Ford, Bush nel 1992, Dole, McCain e adesso Romney siano stati tutti sconfitti.
Essere conservatori significa avere delle idee e solo con le idee si può sperare di conquistare fette di elettorato che oggi hanno votato per Obama, non diventando una copia scolorita del partito Democratico.
Certo con delle idee conservatrici si rischia di perdere lo stesso facendo la fine di Goldwater però dopo Goldwater venne fuori Reagan.
Da Romney e da McCain è difficile che venga fuori qualcosa.