NBA 2013 – Eastern Conference
Archiviata la battaglia elettorale a stelle e strisce e ringraziando i tre guerrieri on the road per gli sforzi profusi, è arrivato il momento di rilassarsi un po’ con la palla a spicchi d’oltreoceano presentando la nuova stagione, cominciata da ormai quasi due settimane. Speranze, pronostici, prime conferme e sorprese: la stagione della Lega guidata dall’avvocato Stern muove i primi passi e davvero non c’è rischio di annoiarsi.Oggi ci occupiamo della Eastern Conference
Atlantic Division
I New York Knicks sono incredibilmente partiti col piede giusto (4-0 il loro record al momento): perso Lin approdato a Houston, la squadra ha aggiunto i veterani Kidd, Camby e ha addirittura riesumato Rasheed Wallace dal suo ritiro dorato.. solito problema: non si vede un progetto che guardi oltre la stagione corrente.
I Philadelphia 76’ers (4-2) mi sembrano una squadra molto interessante: perso Iguodala hanno mantenuto un nucleo giovane ottenendo dai Lakers Bynum che, se sta bene, ad Est è un centro che sposta. Coach Collins è un ottimo insegnante e se verrà seguito Philly può fare strada. Costeggiando l’Atlantico verso nord arriviamo a Boston (3-3) che ha salutato Ray Allen, che ha portato il suo talento e le sue ginocchia a South Beach, rimpiazzandolo con Jason Terry da Dallas. Poco da dire, il destino dei Celtics è legato a quello delle sue star Rondo, Pierce e Garnett: vivacchieranno in Regular Season e spareranno tutte le loro cartucce nei play-.offs.
I Brooklyn Nets (2-2) non mi sembrano malaccio, ma nonostante Deron Williams e Joe Johnson non mi sembrano ancora attrezzati mentre i Toronto Raptors (1-5) paiono già rassegnati al ruolo di vaso di coccio della Division, sperando che il prossimo Draft porti qualcosa di buono.
Central Division
I Chicago Bulls (4-2) sono un’ottima squadra varia, profonda e ben allenata ma sono privi del loro miglior giocatore, Derrick Rose fuori per la stagione (occhio però alle sorprese). Secondo me possono tranquillamente puntare ai play-offs, ma lottare per l’anello senza la loro star pare oggettivamente una chimera.
Dietro i Tori abbiamo i Milwaukee Bucks (3-2), niente di speciale al momento e gli Indiana Pacers (3-4) che sono chiamati a confermare le buone cose viste la scorsa post-season.
I Cleveland Cavaliers (2-4) sono in piena fase di ricostruzione dalle macerie del dopo-Lebron: l’anno scorso qualche segnale positivo è emerso, ma la strada è ancora lunga; nella Mo-Town invece le cose vanno male, con i Pistons (0-7) che avrebbero le carte in regola per chiedere un piano di salvataggio governativo, se solo il Presidente non tifasse per Chicago.
Southeast Division
I Miami Heat (5-1) ripartono dal titolo vinto l’anno scorso, da Lebron, da Wade e da Bosh: hanno aggiunto Ray Allen e Rashard Lewis per sparare triple e soprattutto quest’ultimo mi pare un’addizione molto interessante, a patto però che torni almeno ad avvicinarsi ai livelli di Orlando. Dietro i Campioni, poco altro: gli Atlanta Hawks (2-2) hanno perso Joe Johnson senza sostituirlo degnamente e non paiono entusiasmanti, mentre gli Charlotte Bobcats (2-3) devono solo far meglio dello scorso campionato e mi sembrano a buon punto, anche se i play-offs restano un miraggio, a meno che il loro Presidente Jordan non tenti l’ennesimo rientro.
Gli Orlando Magic (2-3), perso Howard, hanno pensato solo a liberare spazio salariale, mentre è buio pesto a Washington DC, dove i derelitti Wizards (0-5) contenderanno a Detroit il ruolo di peggior squadra della Conference.