Eddie to the Rescue!
È’ successo ciò che non accadeva da tempo: l’Inghilterra ha fatto Grand Slam al Six Nations. L’ultima volta era stata nel 2003: quell’anno avrebbe poi vinto il Mondiale in Australia contro i padroni di casa allenati da Eddie Jones, che oggi è invece il coach inglese, chiamato dalla Rugby Football Union a rimettere in sesto una barca pericolosamente alla deriva dopo l’eliminazione nella fase a gironi della scorsa RWC, disputatasi proprio Oltremanica.
La nazionale inglese tornerà in campo in estate, con i Test Match in territorio australe. Nel frattempo, per scherzo o forse no, a Eddie Jones potrebbero affidare un altro compito impervio, quello di rimettere in sesto il governo conservatore che da qualche settimana se ne esce dalla porta nera al No. 10 di Downing Street con botte e ossa scricchiolanti. Tutto è cominciato con la spaccature del partito sul referendum in programma il 23 giugno, quando gli elettori saranno chiamati a pronunciarsi sulla Brexit. Gli accordi strappati da David Cameron durante i consigli a Brussels non sono piaciuti a molti, tra cui Michael Gove, segretario alla Giustizia, e Boris Johnson, che si appresta a lasciare il ruolo di sindaco di Londra. Gove e Johnson guidano l’ala ribelle dei Tories sulle negoziazioni, mentre i primi sondaggi – da prendere con le dovute cautele visti i recenti precedenti – indicano che il fronte di chi vuole sganciarsi dall’Unione europea è in vantaggio.
Nel frattempo si sono registrate altre scosse, meno eclatanti dal punto di vista continentale, ma certamente rumorose da quello britannico. Ian Duncan Smith si è dimesso da ministro del Lavoro e delle Pensioni dopo il Budget varato dal Chancellor George Osborne che prevede tagli ai sussidi per disabilità.
La resa dei conti nell’esecutivo si è scatenata immediatamente. Da una parte le richieste a Osborne di rivedere le ultime decisioni, dall’altra un Cameron descritto come furibondo perché inizialmente anche IDS avrebbe appoggiato i tagli, salvo poi fare marcia indietro una volta diventati di dominio pubblico e aver provocato reazioni nell’opinione pubblica. Se la gode Jeremy Corbyn, il leader laburista che non ha grandi meriti dalla sua, se non la furbizia – e non è cosa di poco conto – di seminare quel tanto che basta di zizzania nella maggioranza. Corbyn oggi ha chiesto a Osborne di dimettersi: eventualità impossibile, ma lo stesso Osborne dovrà muoversi tra i colpi di mortaio provenienti dalle fila del suo partito. I conservatori, che sono riusciti a governare con i liberaldemocratici pappandoseli poi alle elezioni e garantendosi un mandato monocolore, ora se le danno di santa ragione.
Eddie Jones ha messo a segno il colpaccio del Gran Slam al primo tentativo con l’Inghilterra, allentando la pressione sui suoi giocatori con un fiume di dichiarazioni che hanno spostato l’attenzione sugli avversarsi; è tipo determinato, tanto da condurre il Giappone a sconfiggere il Sud Africa agli ultimi Mondiali; appartiene alla vecchia scuola, ma conosce molto bene il presente e progetta il futuro. Di uno come lui ne ha bisogno Cameron ora.