USA 2020. La mia previsione
Parto da un dato: non c’è altro strumento scientifico rispetto ai sondaggi per provare a ipotizzare una previsione. Tutto il resto è sensazione o, molto più spesso, tifo. E’ stata una brutta campagna elettorale, strana perché in mezzo a una pandemia e comunque per nulla divertente. Trump ha continuato ad essere la persona disgustosa che è stata durante tutti questi anni e Biden ha pensato bene che l’unico modo per vincere fosse non farsi vedere (o farsi vedere solo con Obama). Sostanzialmente è tutto qui, né più né meno.
Detto questo, visti i numeri, ritengo lo stato dell’arte molto simile a quello misurato nel 2008, quando Obama spazzò via McCain con un risultato abbastanza netto. Vedo un’unica vera differenza: l’Ohio ai trumpiani, l’Arizona ai democratici. Con occhio attento a Texas e Georgia, dove immagino democratici al loro massimo degli ultimi anni ma non credo riusciranno nel colpaccio. Sarà comunque interessante guardare i movimenti, demografici ed elettorali, in due stati che saranno una prossima, sicura, frontiera politica.
Sono abbastanza sconcertato dall’incipit. Al di là delle sensazioni, strumenti alternativi ai sondaggi “per provare a ipotizzare una previsione” ce ne sono eccome, su tutti l’incrocio dei dati delle elezioni precedenti (cosiddetto ‘storico’, valido ai fini delle probabilità) + i dati delle ultime primarie ambo i lati + l’incremento delle registrazioni di elettori di entrambi gli schieramenti + la miniera d’oro dei dati del voto anticipato (voti veri!), quest’anno particolarmente ricca di pepite (vd FL & NC). La massa di questi dati è scientificamente amalgamabile in termini di previsioni e vive di vita propria rispetto a qualsiasi sondaggio, che si limita a fotografare un grande “Boh” — oggi come allora. Comunque grazie degli articoli (questo è tifo)!
Lo strumento “scientifico” ci sarebbe eccome: la distorsione dei sondaggi, dovuto ai non liberal che negli Usa sono ormai talmente insultati e perseguitati dall’aver paura ad esprimere la propria opinione. Visto nel 2016.
Nei prossimi giorni scopriremo se questo fenomeno viene confermato, quanto è grande, e se c’è dell’altro ancora da dire in merito ai sondaggi.
Comunque vada a finire, si è capito quanto siano “scientifici” i sondaggi: sono uno strumento di propaganda molto scientifico a tal fine.