Ai liberi e forti
Oltre novant’anni fa anni il partito popolare di Don Luigi Sturzo lanciò un celebre appello «ai liberi e forti» a «cooperare ai fini superiori della Patria senza pregiudizi né preconcetti»; un manifesto rivolto ad allargare la partecipazione popolare ad uno Stato unitario nato in contrapposizione ad una parte importante della società italiana.
Con questo libro propongo oggi un manifesto analogamente dedicato a «un popolo di liberi e forti che, ancorato ai valori della tradizione nazionale, ha saputo resistere al fascino delle ideologie totalitarie, che diffida degli interessi particolari che pretendono di farsi bene comune ed è responsabilmente orientato a non attendere con passività dallo Stato le risposte ai propri bisogni, perché intento a costruirle attraverso forme comunitarie».
Ora come allora – e a maggior ragione in presenza dei cambiamenti epocali in corso – è doveroso porre alla base di una nuova stagione di sviluppo dell’Italia la funzione guida del popolo umile e laborioso cui si sono ricorrentemente contrapposti nella storia unitaria gli interessi più ristretti di élite cosmopolite e antinazionali, di borghesie orientate al facile arricchimento attraverso rendite e favori pubblici, di corpi separati dello Stato. Solo quando si afferma questo primato il senso della nazione coincide con il senso dello Stato, ovvero i valori della tradizione – la persona, la famiglia, la comunità – sono compiutamente assunti a riferimento delle politiche pubbliche.
Lo stesso destino comune della nazione è identificato con l’antica attitudine all’universalismo della società italiana che la rende capace di accogliere e integrare i flussi migratori affermando la propria identità e di stabilire relazioni intense con i Paesi emergenti grazie al rispetto curioso delle altre culture secondo l’esempio di uomini come Matteo Ricci e Marco Polo.
Sacconi assume quale metodo del buon governo per lo sviluppo integrale della nazione quella «laicità adulta», comune a credenti e non credenti, che sa riconoscere e promuovere il valore della vita nelle umane fragilità, nella procreazione, nella ricerca scientifica e tecnologica.
L’obiettivo è quello di giungere ad una società attiva, inclusiva e insieme competitiva «perché si realizza attraverso il riequilibrio demografico, elevati livelli di partecipazione ad attività educative finalizzate alla occupabilità, il superamento di ogni divario territoriale, la diffusione delle nuove tecnologie, la valorizzazione delle risorse storiche e naturali».
Lo strumento necessario per affermare i valori della tradizione e costruire la nuova Italia nel tempo del «dopo debito» è il partito del popolo dei liberi e forti, evoluzione delle esperienze politiche nelle due fasi della vita repubblicana e contenitore unitario per tutti coloro che si riconoscono nel popolarismo europeo.