Mitt Unplugged
Diciassette minuti per smontare una campagna elettorale fondata sulle bugie, sull’odio, sul rancore. Poco più di un quarto d’ora per cancellare, con intelligenza e razionalità, l’idea che Donald Trump possa anche solo per un momento rappresentare il sogno americano che vorrebbe incarnare. Non è un imprenditore di successo, non è un politico capace, non è una persona seria. Mitt Romney ci impiega molto poco a liquidare l’ultimo anno di campagna di The Donald e a rimettere in ordine le cose secondo il loro valore.
Giganteggia, se paragonato agli attuali inquilini dello stage repubblicano. Lo fa per il tono, presidenziale ma mai arrogante, per i contenuti puntuali e per le argomentazioni logiche e capaci di arrivare dritte al cuore della pancia del partito. Nemesi che ha dell’incredibile, questa, perché Mitt è sempre stato considerato figlio di logiche vicine all’establishment e lontano dalle radici del movimento conservatore. Eppure tocca a lui rimettere Reagan là dove Reagan dovrebbe stare, all’inizio di ogni discorso serio sulla politica americana. E per farlo cita la pietra fondante del fusionismo reaganiano: non le due campagne elettorali vinte, non otto anni di crescita economica alla Casa Bianca, non un’agenda di governo. Ma un discorso splendido, “A Time for Choosing”, che oggi sa un po’ di monito e un po’ di nuovo inizio. Quel giorno Ronald fondò il Partito Repubblicano che abbiamo conosciuto sin qui, ieri Mitt ha provato a salvarne l’eredità e a gettare le basi per costruire il movimento conservatore del futuro.
Saranno 10 e passa anni che vi seguo… ho perso il conto. Ormai qua non viene più nessun, ma tant’è, una cosa voglio dirvela. Spiace vedere che anche voi siete saliti sul carro del dare contro a Trump ed esaltare Romney… mi ricordate quei cialtroni (non voi, sia chiaro, ma loro si) di Forza Italia (e nota bene: io FI l’ho sempre votata, dal 1994 in poi, turandomi il naso davanti ai socialisti come Cicchitto, affaristi come Verdini, indegni di essere anche eletti come Bondi, e proprio perchè l’ho sempre votata e ho dato loro fiducia mi riservo il diritto di attaccarla in modo spietato adesso) che quando arrivò Obama lo preferivano perfino al McCain: povera destra italiana! Voi non vi siete ancora resi conto che quello che viviamo, abbiamo vissuto, in questi anni, è una rivoluzione. Romney 30-40 anni fa sarebbe anche andato bene, anzi benissimo, ora è un peso morto. La crisi ha colpito tanto l’Italia, ma pure gli Stati Uniti, e ha colpito il ceto medio. Contrariamente a quello che molti pensano, la stragrande maggioranza di chi vota conservatore non sono ricchi milionari, anzi, quelli spesso votano tranquillamente a sinistra e sono liberal. La maggior parte dei conservatori sono persone comunissime che guadagnano il giusto. Queste persone per decenni hanno giustamente appoggiato candidati conservatori, perchè vedevano che si Wall Street guadagnava bene, ma alla fine anche loro guadagnavano bene e andavano avanti senza problemi. Da qualche anno queste persone guadagnano sempre meno, hanno sempre più problemi, e dall’altra parte vedono i grandi manager e multinazionali che vanno sempre meglio. Risultato: si incazzano. Ed a ragione. Romney è il perfetto rappresentante di quel tipo di establishment, establishment che la maggior parte degli elettori del suo stesso partito ormai non vuole più. Basta vedere i risultati pessimi di Jeb Bush (personalmente ho adorato George W Bush e la sua Presidenza non la considero affatto fallimentare, anzi, quindi non sono certo ostile), un altro che è stato visto come rappresentante dell’establishment. Al giorno oggi, spiace dirlo, nemmeno il caro Ronald avrebbe successo, semplicemente perchè è cambiata la società.
Se l’occidente vorrà continuare con il suo benessere, tante cose dovranno essere cambiate. Bisognerà fare cose che contesteranno molti a destra, ma anche molti a sinistra (che sono solidali solo a parole, sappiamo benissimo che affaristi ci siano dietro al Clinton ed in Italia da sempre la finanza è stata supporter dei vari D’Alema, Prodi, e adesso Renzi). Io personalmente spero che questi cambiamenti, drastici, li portino avanti esponenti di destra, voi invece evidentemente pensate che un affarista cialtrone, perdente, come Romney possa migliorare la società. Rendetevi conto che se Berlusconi da noi ha perso il 75% dei propri elettori, non è perchè non è più senatore o perchè (tutto da dimostrare) amava frequentare ragazze attranti, ma semplicemente perchè una massa di gente si è resa conto di stare peggio, di vivere peggio, di avere più problemi e meno soldi, e tutto questo mentre attorno a Silvio c’era gente che spendeva e spandeva. Gli hanno perdonato tante cose, non gli hanno perdonato questo. E questo la base repubblicana non ha perdonato a Jeb Bush, e non perdonerebbe a Romney. Altro che giganteggia.