È uscito da qualche mese negli Stati Uniti l’ultimo libro di George Gilder, l’autore vivente più citato da Ronald Reagan durante gli otto anni della sua presidenza. “The Scandal of Money. Why Wall Street recovers but the economy never does” (Regnery, 2016) mantiene fede alle promesse del suo sottotitolo – “Perché Wall Street si è ripresa, ma l’economia non ci riesce mai” – ed è la prima attuazione pratica della “teoria dell’informazione applicata all’economia” esposta da Gilder nel suo fenomenale “Knowledge and Power” (2014). “The Scandal of Money” sconvolge ancora una volta paradigmi asfittici e incapaci di spiegare la realtà, senza fare prigionieri. L’economia, secondo Gilder, è un sistema di informazioni, guidato dalla creatività umana, che dipende necessariamente da un sistema affidabile di misurazione del valore (il denaro). Decenni di manipolazione monetaria e di ipertrofia finanziaria – uniti a un sistema di misurazione diventato “variabile” (come quello delle valute sganciate dal sistema aureo) – hanno però schiacciato la classe media e stanno avvelenando gli ultimi pozzi della creatività imprenditoriale.