(Not) The End?

Fino a ieri sembrava una partita chiusa. I sondaggi dicono, anche oggi, che c’è poco margine per un clamoroso ribaltone. Però qualcosa si sta muovendo. L’attacco sferrato ieri contro Mitt Romney potrebbe essere molto di più dell’ultima mossa disperata della campagna di Newt Gingrich. Il governatore del Massachusetts ha giocato l’intera campagna per le primarie sulla sua credibilità come businessman: non fa sognare, non parla al cuore degli elettori, sembra perennemente costruito. Però è così bravo che saprà far rialzare anche il gigante americano che si è lentamente seduto negli anni di Obama. 

Se i tanti dubbi che stanno iniziando a circolare sulla sua gestione del Fondo Bain dovessero intaccarne l’immagine al punto da fargli perdere il South Carolina (non è per nulla impossibile), allora saremo punto e a capo. Con un Romney dimezzato e tutto lo spazio (politico e numerico) per un’alternativa.

Il primo ad avvantaggiarsi dovrebbe essere Newt Gingrich (c’è la sua campagna dietro la diffusione del video che vedete qui sotto) ma è tutto ancora troppo in bilico per azzardare una previsione credibile. Santorum si sta, con ogni probabilità, lentamente sgonfiando e Rick Perry non sembra avere il grip necessario per provare la risalita. Rimangono in due: Ron Paul e il buon vecchio Newt. L’ex speaker della Camera ieri ha incassato l’endorsmement di Todd Palin. Quello della moglie Sarah è atteso dopo il New Hampshire, giusto in tempo per tirargli la volata in South Carolina.

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