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Cavalcare l’onda
A questo punto, per il GOP, il vero problema potrebbero essere le aspettative troppo alte che stanno montando in vista delle elezioni di mid-term. A forza di parlare di “wave” e di replica del 1994 (o del 1946), il rischio è che una semplice vittoria possa essere scambiata per un risultato deludente. Anche il simpatizzante repubblicano più restio ad abbandonarsi all’euforia, però, non può non ammettere che i segnali che lasciano pensare a un ciclo elettorale disastroso per i democratici si stiano accumulando in modo sempre più evidente.
Job approval di Obama a parte, i repubblicani sono ormai in netto vantaggio (+4.8%, con un picco di +10% nell’ultima rilevazione Gallup) anche nel generic congressional ballot, misura che li vede storicamente svantaggiati. L’ultima ” Crystal Ball” di Larry J. Sabato, sempre molto prudente, assegna al GOP 8-9 pick-up al Senato (un risultato che porterebbe il partito a 49-50 seggi) e 47 pick-up alla Camera (con relativa maggioranza repubblicana). Senza contare il +8 previsto nelle corse per governatore, che trasformerebbe il balance of power da 26-24 per i democratici a 32-18 per i repubblicani. La potenziale mappa dei governatori, in pratica, ridurrebbe il partito democratico ad una forza locale confinata nel nord-est.
Se a questo aggiungiamo l’attuale (e senza precedenti) vantaggio repubblicano nei parametri che prevedono il turn-out elettorale per novembre – quello che Tom Jensen di PPP (un sondaggista democratico) chiama ” enthusiasm gap” – e la progressiva perdita di consensi democratica tra le nuove generazioni, ce ne sarebbe abbastanza per abbastanza per darsi alle danze più sfrenate; e per spiegare perchà© a New Orleans già stanno mandando in onda spot per Hillary 2012. Ma novembre è ancora lontano e i repubblicani non possono permettersi distrazioni, se vogliono cogliere l’occasione di riconquistare il controllo della Camera e – magari – portare al pareggio i democratici al Senato, trasformando la seconda metà del (primo?) mandato di Obama in un’anatra zoppa. E pensare che, meno di due anni fa, tutti erano pronti a giurare sulla definitiva scomparsa del GOP e sulla necessità , per il movimento conservatore americano, di trasformarsi in una pallida copia di un partito democristiano europeo. Le idee, però, soprattutto le buone idee, sono dure a morire.