The Reagan Nation

Quando ci chiedono di raccontare la destra che vogliamo finiamo sempre per parlare di lui. Ronald Wilson Reagan è vissuto dall’altra parte dell’oceano, molti di noi nemmeno se lo ricordano all’opera, eppure è riuscito a condizionare ed ispirare intere generazioni di giovani che, al di là di ogni divisione partitica, si sono sentiti prima di tutto reaganiani.

Ronnie è stato il prototipo del centrodestra perfetto: salutato dalla sinistra mondiale come l’esempio tipico della degenerazione americana, snobbato dagli intellettuali che l’hanno sempre ritenuto un parvenu, è riuscito contro ogni pronostico a lasciare un segno indelebile nella storia del mondo.

Ha vinto la guerra fredda, tirato giù il muro di Berlino con un discorso che ancora oggi fa vibrare le coscienze dei dissidenti di tutto il mondo, riscoperto e innovato una narrativa liberista che sarebbe rimasta altrimenti patrimonio di pochi intellettuali accademici e rilanciato l’idea di un paese come terra delle opportunità.  Se oggi, con orgoglio, ribadiamo la necessità di ridurre il peso dello Stato nella vita dei cittadini è perché qualcuno ci ha dimostrato che si può fare.

In Italia, Reagan è stato studiato sempre troppo poco. La metà dei parlamentari del centrodestra nostrano probabilmente nemmeno saprà di cosa stiamo parlando e l’altra metà guarderà con diffidenza a questo cowboy che pare sceso dalla luna. Ma è un destino a cui non dobbiamo rassegnarci.

Questo speciale è il paradigma che un’altra destra, in Italia, è possibile: ci sono contributi di uomini vicini al centrodestra che oggi è al governo, di altri che simpatizzano per il centrodestra che sta all’opposizione,  di altri ancora che non si riconoscono in niente di tutto questo.

Hanno abbracciato Ronald Reagan come il modello di quello che vogliono per il proprio paese e noi sappiamo che, oltre alle sigle di partito, ai leader temporanei di riferimento, alle battaglie di retroguardia, ci unisce la voglia di regalare alla nostra comunità un sogno di cambiamento come quello incarnato da The Gipper.  Quella di unire tutte queste forze è un’utopia che non ci stancheremo mai di perseguire.

Qualche anno fa, rispondendo a chi gli rinfacciava un eccessivo idealismo, Ronald Reagan disse “ci sono insulti peggiori che essere definito un sognatore”. Aveva ragione: oggi sappiamo che senza di lui gran parte dei nostri sogni di libertà sarebbero rimasti nel cassetto.

Oggi, nel centesimo anniversario della sua nascita, il minimo che potevamo fare era regalargli questa edizione speciale di RightNation con 16 pezzi di 16 autori diversi che raccontano il “loro” Ronald Reagan.

 

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