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Non di sinistra
Finito il Big Bang alla Leopolda di Matteo Renzi e dei Rottamatori del PD è tempo di bilanci. La critica che si faceva a Renzi era sempre la stessa: “facile parlare, tira fuori le proposte” e il giovane sindaco questa volta l’ha fatto. Dovevamo aspettarci, allora, proposte di sinistra, più giovani, più moderne, più adatte al terzo millennio, ma comunque di sinistra. Invece no.
No, perché quando si sente parlare un 36enne italiano di sburocratizzazione, di abolizione del valore legale del titolo di studio, di dimezzamento del numerodei parlamentari e di altre proposte tipicamente liberali, non crediamo che questo sia un noto esponente del PD. Non gli basta, vuole anche i partiti fuori dalla RAI e dalle municipalizzate. Definisce un dannoso “inciucio” il governo D’Alema. “Società aperta”, questo lo slogan più significativo e riassuntivo del discorso di Renzi, quindi società più vicina al mondo del lavoro di oggi, al libero mercato, perché come ha detto giustamente venerdì sera Alessandro Baricco, chiudendo la prima giornata alla Leopolda, “l’occasione più grande per i più deboli è un mercato del lavoro aperto” e, francamente, questa frase condivisibile mi ha piacevolmente stupito.
Aveva già dimostrato in passato il buon Renzi di sapere andare controcorrente. Basti pensare ai referendum di giugno, dove invitava a votare NO ai quesiti sull’acqua, un vero sacrilegio per la sinistra. Basti pensare che ha ammesso che fu un errore bloccare il nucleare nell’87. Basti pensare a quando si schierò con Marchionne e non con Cgil e Fiom, con i moderati e non con Vendola, Bersani e Di Pietro. Basti pensare al fatto che stia sostenendo l’età pensionabile a 67 anni e che sia possibile discutere sui famosi “licenziamenti facili”, se così si possono definire. E, infine, basti pensare che è favorevolissimo alla TAV.
Gli si chiedeva di chiarire la sua posizione riguardo una possibile candidatura alle primarie e, da vero politico, non ha risposto esplicitamente, ma non ci stupiremo di vederlo in corsa. Vuole candidare “qualcosa, le loro idee” non “qualcuno” e allora ci pensa Edoardo Nesi, premio strega 2011, a dire al sindaco “ora tocca a te” e lui, contento ma composto,non si sbilancia, consapevole che quello che dice Nesi è il pensiero dell’intera Leopolda e, probabilmente, anche il suo. I suoi primi alleati, Civati e Serracchiani, lo hanno abbandonato, hanno intrapreso un’altra strada, più vicino a Bersani e in compenso Renzi ha trovato nuovi amici, tra cui i veltroniani e Chiamparino (applauditissimo).
E allora, Renzi, non stupirti se hai la maggior parte del tuo partito contro e se anche Vendola non ti sopporta, perché tu non sei di sinistra, sei semplicemente nato in Toscana.