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Monti e la Grecia
“Oggi secondo me, stiamo assistendo, non è un paradosso, alla manifestazione del grande successo dell’euro. E quale è la prova più concreta del grande successo dell’euro? La Grecia..” Fermi tutti, non tirate fuori il misuratore alcoolico o quello per le sostanze stupefacenti. A parlare così, argomentando un po’ apoditticamente con il fatto che altrimenti oggi la Grecia starebbe peggio di quanto non stia in effetti, è il neo premier insediato ufficialmente ieri alle cinque del pomeriggio dopo il giuramento al Quirinale con la squadra di ministri da lui formata, Mario Monti. Lo spezzone che ieri spopolava su facebook è stato immortolato su you tube dopo la puntata de “L’infedele” di Gad Lerner dello scorso 26 settembre. Mario Monti è ospite d’eccezione e naturalmente parla e talvolta pontifica un po’ su tutto. Per chi volesse rivederselo il video è qui.
Significativo anche il tema della trasmissione che sembra prefigurare con poco meno di due mesi di anticipo l’incarico conferito qualche giorno fa da Napolitano al professore della Bocconi, già advisor del board della “Goldman Sachs”: “All’Italia serve un podestà forestiero?” Evidentemente serviva se poi a Monti ce lo hanno messo. Certo però che se l’approccio al problema crisi economica si dovesse limitare a questa affermazioni tanto discutibili quanto banali, e di cui non esiste contro prova, emanate dai talk show della sinistra radical chic, ti saluto la “non politicità” del governo tecnico.
Peraltro un po’ minata anche dalla presenza dell’ex ad del gruppo De Benedetti – Caracciolo, Corrado Passera, di cui chissà perché si ricorda solo la carriera in banca. Nel promo su internet di quella puntata de “L’infedele”, Monti, futuro papa straniero, veniva presentato così: “Stasera su La7 alle 21,10 L’Infedele ospita Mario Monti, ex Commissario europeo, presidente dell’Università Bocconi, e soprattutto candidato da più parti alla guida di un eventuale governo tecnico d’emergenza e unità nazionale. Difficile che accada, Berlusconi rinchiuso nel suo bunga-bunker non ha alcuna intenzione di dimettersi e confida che, per salvare sè stessa, l’Europa dovrà continuare a finanziare con la Bce il nostro debito pubblico, a prescindere da chi guida l’Italia. Ma allora quali saranno le conseguenze del probabile default greco, dell’allargamento dello spread fra titoli italiani e tedeschi, del continuo deprimersi dell’euro e del crollo delle Borse? E’ più attuale che mai l’interrogativo posto da Mario Monti: serve al risanamento italiano un “governo tecnico sopranazionale”? Un po’ come, nella discordia, i Comuni italiani del XIII secolo ricorrevano a un podestà forestiero?”
Insomma non sarà una congiura di palazzo, ma poco ci manca.