Sancta Santorum

Ufficialmente ha vinto Mitt Romney per 8 voti, moralmente il trionfatore di questo caucus dell’Iowa si chiama Rick Santorum e per molti è una delle più grandi sorprese politiche dai tempi di Barack Obama.
 

Chi è

Figlio di immigrati italiani (il papà è nato a Riva del Garda e la madre è metà irlandese e metà italiana) è un fervente cattolico che piace (almeno per ora) agli evangelici.  Avvocato di Pittsburgh, Pennsylvania  è stato parlamentare americano dal 1991 al 2007, prima alla Camera (1991-1995), poi al Senato (1992-2007). Non proprio un perfetto sconosciuto, quindi. I suoi inizi in politica risalgono alla metà degli anni ottanta, quando finisce a fare il volontario per il senatore  repubblicano John Heinz.  Una breve carriera a cavallo tra politica e amministrazione e nel 1990 il grande salto: sfida e batte Doug Walgren, democratico in carica da sette mandati e muove così i primi passi a Washington. Capace di grandi imprese e di cadute colossali – di cui diremo dopo – Rick sceglie di sfidare il Partito Democratico anche al senato. Così, nel 1994 sconfigge l’uscente Harris Wofford e si assicura un  seggio nella camera alta. Tutto fila liscio fino al 2006 quando, in una delle elezioni più difficili per gli uscenti targati Gop, finisce letteralmente asfaltato da Bob Casey, democratico e figlio dell’ex governatore della Pennsylvania Robert.  In quella campagna elettorale Santorum commetterà una serie di errori di comunicazione a dir poco dilettanteschi con accuse infondate all’avversario,  attacchi al “femminismo radicale” e apocalittici appelli al voto tutti basati sul pericolo islamista. Il suo avversario vince facile, con il maggior scarto mai registrato per un deputato uscente della Pennsylvania. Sembra finita lì, e invece no. Santorum torna sotto i riflettori nel 2008 quando fa un endorsement pubblico a favore della candidatura di Mitt Romney alla Casa Bianca. Quattro anni dopo ne diventa il principale sfidante.

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