Dumb Left

“Sono davvero cosi stupidi? Possono davvero essere cosi imbecilli?”. La sinistra della blogosfera americana questa volta ha perso la pazienza . Ed è passata agli insulti pesanti. A scrivere così (e anche di molto peggio) è stato niente meno che Daily Kos, blogstar della sinistra progressista statunitense. Post e articoli dello stesso tenore sono stati pubblicati negli ultimi giorni sui siti più frequentati dai liberal Usa. Gli “stupidi” e gli “imbecilli” sono il presidente Obama e i deputati Democratici. L’accusa è pesante: preferire gli assegni di Hollywood alla battaglia per la libertà su internet. E – cosa che il lato sinistro della Rete proprio non riesce a perdonare – il fatto che i deputati liberal si siano fatti scavalcare dai “maldetti repubblicani” nella difesa dei diritti del cyberspazio. Regalando così la moderna battaglia di un’intera generazione agli odiosi conservatori.

Ma andiamo con ordine. I fatti sono noti: questa settimana la Rete si è aggiudicata il primo round della guerra di internet. Venerdì il Congresso americano ha rinviato sine die il Sopa (Stop Online Piracy Act) e il Pipa (Protect IP Act), le due contestatissime proposte di legge per la difesa del copyright. Eppure fino a qualche settimana fa la strada verso l’approvazione dei due provvedimenti sembrava – se non spianata – almeno aperta.

Probabilmente nulla avrebbe disturbato l’approvazione di Sopa e Pipa se la questione fosse rimasta tutta interna ai corridoi di Washington. Lobbisti dell’industria dell’intrattenimento e politici (soprattutto democratici) avevano già quasi chiuso il cerchio e si preparavano ad incassare una vittoria storica che, a detta di alcuni, avrebbe portato il diritto americano molto vicino a quello cinese.
Le cose sono andate diversamente. La protesta della Rete è montata a tal punto da costringere i deputati ad approfondire lo studio della questione.

Gli attivisti della battaglia contro Sopa e Pipa hanno condotto un monitoraggio puntuale su tutti gli aventi diritto al voto, costringendo ciascuno ad esprimersi in un modo o nell’altro. Il risultato? In pochi giorni, sotto la pressione dell’opinione pubblica, la maggioranza del Congresso è rapidamente passata da favorevole a contraria ai provvedimenti. Persino alcuni co-sponsor delle due leggi hanno sollevato nuovi dubbi e hanno deciso di togliere la firma.

Ma, con grande scorno delle blogstar di sinistra, tutto il loro agitarsi ha avuto più successo presso i repubblicani che presso i democratici. E infatti i primi e i più numerosi a fare dietro front sono stati i rappresentanti del Gop. Fino a che, nel corso di un tradizionale dibattito televisivo in vista delle primarie, tutti e quattro i candidati repubblicani alla Presidenza – Romney, Gingrich, Paul e Santorum – hanno preso le distanze dai provvedimenti strangola-internet.

Molto più timidi, invece, i passi indietro e i ripensamenti dei deputati democratici. Spesso addirittura imbarazzati, i liberal hanno dato chiaramente la sensazione di voler prender tempo, per tornare alla carica tra breve e non tradire le aspettative dell’industria di Hollywood, potente macchina che produce da anni consenso e denaro per il partito democratico.

Forse – insieme alla mobilitazione della Rete – anche il caso il caso di Megaupload ha avuto una piccola parte nel cambiamento dell’agenda politica americana. Il famosissimo sito per lo scambio di film, programmi e file è stato chiuso proprio venerdì dal Fbi. A dimostrazione di come si possa combattere l’illegalità applicando le leggi esistenti senza bisogno di creare nuovi mostri giuridici. Come ha chiaramento detto Newt Gingrich: “Penso che abbiamo un ufficio brevetti, una legislazione sul copyright. Se una società, in buona fede, scopre di aver subito una violazione, ha il diritto di agire in giudizio. Ma l’idea che preventivamente il governo debba cominciare a censurare Internet per conto delle grandi società e dei loro interessi economici, mi sembra esattamente la cosa sbagliata da fare”.
Una posizione che sembra dare definitivamente ragione ai timori espressi qualche giorno fa da Daily Kos che parlando della posizione dei Democratici si chiedeva incredulo: “Lasceranno davvero questo tema ai Repubblicani, regalandogli questa immensa vittoria pubblica, e rimanendo con nulla in mano se non il pubblico scorno quando Sopa e Pipa saranno bruciati?”.

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