Storia dei videogiochi /4 – 1984-1991

Quarta puntata della nostra breve “storia dei videogiochi”. Dopo il crash del 1984 e l’avvento degli home computer a 8 bit, un nuovo “boss” (giapponese) si impossessa del mercato. E iniziano a spuntare i processori a 16 bit.

HOME GAMING E NINTENDO (1984-1887)
Sui piccoli home computer che infestano le case dei teenager di ogni età – negli Stati Uniti ma anche in Europa e Giappone – in pochi anni vengono prodotti centinaia di giochi che qualche anno prima non era possibile neppure concepire: hobbitThe Hobbit (per ZX Spectrum e, più tardi, per Commodore 64) è soltanto il primo esempio di un nuovo genere di avventure grafico-testuali che tiene incollati al video milioni di giocatori. Ma ce n’è per tutti i gusti e per ogni portafoglio, visto che, insieme agli home computer, cresce un fenomeno molto popolare tra i videogiocatori e che – nel bene e nel male – contribuirà in maniera forse decisiva alla diffusione di massa dell’informatica personale: la pirateria del software. Copiare software per computer (e non solo negli anni Ottanta) è un’operazione quasi banale. Mentre duplicare una cartuccia per console è possibile soltanto con apparecchiature molto costose. Questo particolare avrà un’influenza decisiva sulle dinamiche future del mercato videoludico. Intanto, proprio mentre tutti gli analisti giurano che i computer stanno per sostituire definitivamezeldante le console come sistemi di videogioco, la Nintendo – lentamente ma inesorabilmente – diffonde il Nes in tutto il mondo. Favorita dalla totale assenza di concorrenti nel suo segmento di mercato e da un “controllo di qualità” del software quasi maniacale, la casa giapponese è l’unica ad uscire indenne dal crash del 1984 e inaugura una nuova era per le console. Legend of Zelda, un gioco di ruolo semplificato con grafica da cartoon nipponico, e Super Mario Bros, che vede il ritorno in grande stile dell’idraulico italo-americano protagonista di Donkey Kong sono due tra i titoli più popolari usciti per la macchina Nintendo. Con l’affermarsi del Nes, accelera il declino di Atari: nell’inverno del 1984 la Warner Communications decide di sbarazzarsi della società e trova un acquirente in Jack Tramiel, ex-presidente della Commodore, che abbraccia una strategia decisamente orientata verso il mercato dei computer, abbandonando lentamente la produzione di console. mario3L’unico serio avversario del Nintendo Entertainment System è prodotto da un’altra compagnia giapponese. Si tratta del Master System della Sega, che grazie ai profitti ottenuti con la produzione di videogiochi arcade decide di entrare anche nel mercato delle console. Il Master System riesce ad intaccare il monopolio Nintendo soltanto in Europa, ma la Sega fa furore nelle sale-giochi con capolavori come Space Harrier, un primo tentativo di “sparatutto” tridimensionale che in molti cercheranno di imitare. Altri giochi di ottimo livello prodotti in questo periodo sono Ghost’n’Goblins dellagaplus Capcom, Gaplus della Namco (il seguito di Galaxian e Galaga) e Gauntlet dell’Atari. Ma non è più il mercato arcade, ormai, la fucina creativa per i videogiochi della nuova generazione.

IL RITORNO DELLE CONSOLE (1988-1991)
Gli anni a cavallo del decennio vedono il grande ritorno delle console, ma anche l’inesorabile affermarsi dei computer (sempre meno home e sempre più personal) come macchine ideali per un certo tipo di giochi, soprattutto quelli di simulazione e strategia. A dominare il mercato delle console è Nintendo, che con il suo Nes riesce a tenere testa – malgrado un crescente svantaggio tecnologico – ad una concorrenza sempre più agguerrita e capitanata prima dalla Nec, con il PcEngine (Turbografx-16 negli Stati Uniti), e poi dalla Sega con il Genesis (venduto in Europa come Megadrive). Nel 1989 Nintendo presenta il GameBoy, una console portatile in bianco e nero che, gameboymalgrado alcune pesanti limitazioni hardware, diventerà un fenomeno mondiale di vendite grazie all’enorme quantità e all’ottima qualità dei giochi disponibili. Uno per tutti: il popolarissimo puzzle-game Tetris, scritto da uno sconosciuto programmatore sovietico (Alexey Pazhitnov, all’epoca membro dell’Accademia scientifica di Mosca e successivamente assunto dalla casa software Spectrum Holobyte), che infesterà a lungo gli incubi di milioni di ignari individui. Nello stesso anno, Atari prova ad opporsi a questa mossa con il Lynx, sempre portatile ma a colori. Nonostante il prezzo competitivo (149 dollari contro i 179 del GameBoy), uscirà dalla contesa con le ossa rotte. Nel 1990, per frenare l’ascesa dell’ottimo Sega Megadrive, megadriveNintendo presenta in Giappone il Super Famicom (che uscirà in tutto il mondo nel ’91 con il nome di Super Nintendo). Dopo aver prolungato di almeno un anno la vita del Nes grazie al successo di Super Mario 3, la cartuccia più venduta di tutta la storia dei videogiochi, Nintendo decide di regalare agli acquirenti del Super Famicon il quarto capitolo dell’interminabile saga di Mario, Super Mario World. Anche questa volta si tratta di un titolo dalla grafica e dalla giocabilità inimitabili, che contribuisce a far schizzare alle stelle le vendite della nuova console. La Sega risponde immediatamente, supernintendoregalando insieme al Megadrive il gioco di piattaforme più veloce e colorato che sia mai approdato tra le pareti domestiche, Sonic the Hedgehog, interpretato da un porcospino blu con scarpe da jogging rosso fuoco. sonicLa guerra, sanguinosa e divertente, finisce senza vinti né vincitori. Anche se la Sega, che era riuscita a superare le vendite della Nintendo grazie alla conversione per Megadrive di alcuni titoli arcade molto apprezzati come Afterburner 2, E-Swat e Strider, va incontro ad un clamoroso insuccesso con una periferica cd-rom forse troppo in anticipo sui tempi. Intanto, mentre i giocatori più riflessivi abbracciano i sempre più numerosi personal computer Ibm-compatibili, che escono in massa dagli uffici per atterrare sulle scrivanie di casa, nel 1987 la Commodore lancia sul mercato un computer fantastico, capace di tenere testa sia ai pc che alle console più potenti: il suo nome è Amiga.

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