Uno a zero per Romney

Sono le cinque di mattina e il primo dibattito presidenziale terminato da poco. Con la testa che rischia di cadere sulla tastiera scrivo queste impressioni a caldo lasciando le analisi politiche più approfondite a chi sarà più riposato.

Christian Rocca prima del dibattito di stanotte scriveva sul suo blog: “i dibattiti non vengono vinti, qualsiasi cosa voglia dire vincere un dibattito, quando uno dei candidati dice la cosa ideologicamente più condivisibile da chi lo giudica […] Un dibattito si giudica dalla capacità, dall’efficacia e dalla novità di una frase, di una battuta, di una proposta. A prescindere da come la si pensi”.

Se questo pensiero è corretto il vincitore di questo primo dibattito è sicuramente Mitt Romney. Obama al sottoscritto ha dato l’impressione fin da subito di essere stanco, fiacco e poco incisivo. Rispetto al 2008 sembra siano passati venti anni e non quattro.

Si è visto chiaramente che la strategia di Obama, essendo in vantaggio nei sondaggi, è stata quella di non rischiare per giocarsi le carte migliori negli ultimi due dibattiti. Infatti durante le prime risposte è stato abbottonatissimo cercando di tenere il dibattito sui binari del buonismo non scendendo nello specifico.

Romney è invece fin da subito partito all’attacco, convincendo anche nel linguaggio del corpo, ha sempre tenuto lo sguardo fisso su Obama sia quando rispondeva alle sue affermazioni sia quando, sorridendo, ascoltava le sue parole.

Non c’è dubbio che la palestra delle primarie sia stata di grande aiuto a Romney che è arrivato a questo dibattito talmente preparato e sicuro di se non andando mai in difficoltà.

Più volte ha ripreso direttamente Obama il quale almeno in tre occasioni non ha saputo fare altro che abbassare lo sguardo e sussurrare un ok sottovoce.

Romney ha cercato di colpire duro su tutto quello che Obama non è riuscito a fare durante questi quattro anni snocciolando con sicurezza dati e numeri. Se ci fosse stato Prodi dall’altra parte gli avrebbe dato dell’ubriaco mentre Obama non è riuscito a metterlo seriamente in difficoltà nemmeno sulla riforma sanitaria. Unbelievable.

Facendo un paragone calcistico direi che Romney si è giocato la partita come se fosse Guardiola; Obama invece avrebbe fatto impallidire Mazzone con il catenaccio di stasera.

L’affondo più convincente di Romney a mio avviso è stato sull’istruzione: “Con tutti i milioni che hai sprecato per la green economy (vedere alla voce Solindra) potevi assumere due milioni di insegnati”.

Uno a zero palla al centro.

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