Agenda Benitez

Prima o poi doveva succedere. Mentre la dirigenza del Liverpool non si decide a liberarsi di Brendan Rogers, quella del Chelsea punta dritto al top e si porta a casa Rafa Benitez.

E’ il migliore. E non è un caso che questi londinesi chic lo abbiano accolto male. Come tutti i migliori è difficile da capire subito e se ti fermi alle prime impressioni e ai primi tempi, sei ancora sotto di tre gol a Istanbul.

E’ un mago delle rimonte, un campione dell’understatement, lui vince e nessuno se ne accorge. Ha commesso un solo errore clamoroso: allenare in Italia dove non essendo dei vincenti non riescono nemmeno a comprendere le sconfitte. All’Inter, questo problema, va elevato al cubo.

Al netto di ciò finisce nel quartiere fighetto di Londra ed eredita una squadra gestita bene ma non benissimo da Roberto Di Matteo. Il Chelsea non è un covo di fenomeni ma una zazzera bionda può fare la differenza: se Torres torna a girare come sa e deve, i Blues si trasformeranno rapidamente in un rullo compressore. L’unico capace di innescare la miccia del Nino è proprio Benitez e il dubbio che Abramovich lo abbia scelto più per Torres che per il resto della squadra è venuto un po’ a tutti.

Parte in salita, praticamente un Mortirolo da affrontare con un triciclo, con l’eliminazione dalla Champions a un passo e quattro punti di ritardo dalla vetta in Premier League. Non sarà facile ma nessuno come lui ha perfettamente chiaro cosa fare per portare a casa la Mission Impossible di Stamford Bridge.

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