Buonsenso in letargo
Dunque l’Agenzia delle entrate potrà controllare direttamente il nostro conto corrente: oltre 500 milioni di dati saranno trasmessi dalle banche, di modo che siano facilmente rintracciabili tutti i movimenti, sia in contante che con bancomat e carte di credito.
Dicono sia una mossa per combattere l’evasione fiscale o, peggio ancora, per stilare una lista di persone a rischio evasione: pare piuttosto un’operazione di polizia, dove le prove cedono il posto alla presunzione di colpevolezza. I controllori, affidandosi ai loro conteggi, potranno supporre chi muove denaro in nero e ammonirlo, lasciandoli a questo punto l’onere di discolparsi – un ben noto vizio italico.
Il teorema per cui se non si ha nulla da nascondere, allora non si ha nulla da temere è una boiata: le cronache giudiziarie hanno raccontato molte volte le sorti di innocenti condannati per errore.
E ancora. Vicende diverse, ma con tratti in comune – d’altronde il destino degli utenti si gioca su internet, dove le regole sono molto labili, specialmente quando si intromettono lo stato e i censori, mossi da uno spirito acritico che genera un metro di giudizio politicamente corretto e sproporzionato -: il comico Luca Bizzarri pubblica su Facebook una foto con un salame in mano come gesto di sostegno a Giuseppe Cruciani, il giornalista di Radio 24 preso di mira (anche fisicamente) dai vegani nei giorni scorsi. Lo scatto è stato censurato dal social network su richiesta della lobby vegana che oramai impazza ovunque: possono permetterselo, sia di far chiasso perché c’è chi presta il fianco, sia di seguire la loro dieta perché non vivono in regioni del mondo dove si muore di fame.
Per un salame si sono mobilitate le politiche del quieto vivere di Facebook e a questo punto sorge una considerazione: chi è il più demente tra un vegano che chiede di censurare Bizzarri e un amministratore del sito che applica la richiesta senza batter ciglio?
La presunzione si diffonde a macchia d’olio, il buon senso è confinato in un lungo letargo e non reagisce agli stimoli della primavera alle porte.
In letargo c’è anche il centrodestra italiano che avrebbe dovuto promuovere una colossale mobilitazione contro questa agenzia delle entrate degna della DDR, la repubblica democratica tedesca alla cui democrazia probabilmente si ispira la signora Orlandi.
Per quanto riguarda i vegani e gli eco-catastrofisti, basta guardare il TG5 per capire che hanno attecchito pure li, in quella redazione che avrebbe dovuto essere la massima espressione di un’informazione liberale e razionale.