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Scusate se insisto
Ho avuto solo una volta l’occasione d’incontrare il Prof. Antonio Martino, ad un evento organizzato da Daniele Capezzone il 29 settembre 2007 a Milano, nel quale si parlava, guarda caso, di flat tax al 20%. Dopo 4 anni il tema è tornato attuale e sia Martino che Capezzone parlano di flat tax sulla stampa.
Sarebbe importante che ora il Prof. Martino, oltre che da professore e intellettuale, agisca con la stessa decisione anche da parlamentare. Il precipitare della situazione italiana sui mercati ha reso un inasprimento della manovra ineludibile. Come ha detto Martino stesso in una intervista al Giornale, il taglio della spesa pubblica deve essere contemporaneo al taglio delle tasse, e sembra che il momento sia davvero propizio per una manovra di questo genere: nelle scorse settimane i media più vicini al centrodestra hanno lanciato e rilanciato il tema della riforma del fisco, del taglio delle tasse e della spesa pubblica. Abbiamo avuto delle manifestazioni contro il fisco ed Equitalia, che mette le ganasce alle auto e ipoteca le case non solo degli evasori fiscali, ma anche di quelli che le tasse le dichiarano ma sono in difficoltà economiche e non riescono a pagare. Abbiamo la nascita ed il fiorire di associazioni contro le tasse, come ConfContribuenti, Tea Party Italia. Abbiamo gli imprenditori che si organizzano per resistere, con la nascita di associazioni come Impresa è Rivoluzione e Imprese Che Resistono. Abbiamo avuto persino degli attacchi della Lega Nord a Tremonti per la mancanza di coraggio in tema di tasse e, incredibile a dirsi, abbiamo avuto la CISL e la UIL che hanno organizzato delle manifestazioni contro le tasse! Se non ora, quando?
Ecco quindi la mia proposta: si convochi un tavolo politico per il taglio della spesa pubblica ed il con-tem-po-ra-neo taglio delle tasse. Per gli scompensi temporanei di entrate, finché il prodotto e quindi il gettito fiscale non abbiano ripreso vigore, si preveda un piano di dismissione di parte del patrimonio pubblico. Antonio Martino diventi il leader dell’attività riformatrice della maggioranza. Si inviti a quel tavolo tutti i parlamentari che potrebbero accettare di votare in Parlamento per l’equazione:
meno spesa pubblica + meno tasse = più crescita e sviluppo.
A quel tavolo si potrà discutere e presentare delle proposte concrete al Consiglio dei Ministri o in Parlamento, con decisione, mettendo in chiaro che non si accetterà un voto di fiducia su dei provvedimenti che non tengano conto delle richieste presentate. Meglio far cadere il Governo cercando di fare le riforme che lasciarlo in agonia tentando di galleggiare, presto cadrebbe comunque per su qualche manovra di palazzo. Almeno si potrà dire di aver cercato di riformare l’Italia.
Ai parlamentari che potrebbero partecipare a quel tavolo mi sento di dire una cosa: con la Grecia che sta fallendo, l’Irlanda ed il Portogallo che la stanno seguendo, i tassi d’interesse che in 10 giorni sono saliti di un ammontare sufficiente a bruciare la metà della manovra che state per approvare, con il debito pubblico che galoppa verso i 2mila miliardi, con la tassazione ufficialmente oltre il 42%, ma in realtà, come sappiamo tutti, molto più alta, con tutti questi problemi che dobbiamo affrontare non è questo il momento di pensare ad una rielezione nella prossima legislatura. Qui si tratta di lasciare ai nostri figli un paese normale e non uno Stato di polizia tributaria, un paese in cui si può investire, guadagnare, creare lavoro e benessere, senza rischiare di vedersi pignorato tutto quello che si ha alla prima difficoltà. Ai parlamentari italiani che hanno a cuore il futuro del nostro paese dico quindi: incontratevi con il Prof. Martino ed impegnatevi per dare una nuova linfa vitale al paese. Quando si tratterà di tornare al voto non ci dimenticheremo di voi.