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Esilio Quotidiano
Bisogna dare merito a Flavia Perina di averci visto giusto. L’ex direttrice del Secolo d’Italia, nonché deputata di Futuro e libertà dopo essere stata eletta nelle fine del Pdl, ha inaugurato una rubrica sulle colonne del Fatto intitolandola “Lettere dall’esilio”. Ha pienamente ragione. È in esilio, lei con tutto il resto del suo partito che doveva fare da alternativa al centrodestra berlusconiano e che al contrario ha finito per adagiarsi sulla linea piatta dell’opposizione: quella del “dagli al Berlusconi”, per un motivo o per l’altro, senza proporre alcunché di diverso in termini di programma. Dopo tutto, dal momento che si tratta di una via consolidata per quanto non vincente, costa meno fatica che cavare fuori un progetto pragmatico.
Anche perché più che di futuro, si respira aria di passato. Intendiamoci: la Perina – come il suo leader Gianfranco Fini e il fe(der)ale Italo Bocchino, è stata eletta sotto il nome di Silvio Berlusconi che campeggiava bene in vista nel simbolo del Pdl alle ultime elezioni legislative. Poi è migrata verso il terzo polo ed infine, come già ha fatto il collega di partito Fabio Granata, ha cominciato a scrivere per il quotidiano che ha un sogno: vedere Berlusconi in galera. Un sogno coltivato in salsa giustizialista. Come le monetine che i missini lanciarono a Bettino Craxi ai tempi di Tangentopoli. Dunque, facendo due conti, Flavia Perina e camerati non hanno fatto altro che tornare al punto di partenza. Alla faccia del futuro, della generazione del futuro e del corsivista futurista.
A voler essere proprio del tutto cattivi, gli esponenti di Fli vanno mediaticamente a braccetto con quelli dell’Italia dei livori, pardon dei valori, di Antonio Di Pietro. Un manganellatore squadrista in salsa 2.0. Hanno ragione quindi a pubblicare, i futuristi, libri intitolati “Fascista libertario” (c’è un libertario di troppo, ma fa molto chic come l’avere una casa a Montecarlo) o ad inaugurare alleanze fasciocomuniste in quel di Latina alle prossime Amministrative. Solo una cosa: la smettano di predicare il futuro e di spacciarsi per alternativa. Poi possono anche rifondare il Popolo d’Italia, nessuno si meraviglierebbe.