Primarie

Il Pd prende una lezione di democrazia a Milano, dopo averne prese alcune in Puglia. Noi del Pdl il ditino proprio non lo possiamo alzare, considerato che le primarie non sappiamo nemmeno che cosa sono. Da mesi ribadiamo un concetto tanto chiaro quanto elementare: una classe politica di nominati è il primo passo verso il baratro dei tradimenti, della conservazione, delle rendite di posizione. Non conta più nulla, se non la garanzia di veder scritto nuovamente il proprio nome al posto giusto. E si finisce per vivere politicamente solo per quello. Stare alla cena giusta, seguire la corrente più conveniente, fare salti da un partito all’altro e inventarsi gruppuscoli in grado di ricattare. Il bene del paese e la competizione di idee vanno tranquillamente a farsi benedire. Le primarie non risolvono tutti i problemi, anzi: ne pongono alcuni di nuovi. Ma sono mali necessari connaturati alla democrazia, che è sistema imperfetto ma comunque il migliore. Oggi, dalle colonne de Il Gazzettino, il Ministro Sacconi rilancia l ‘idea delle primarie a completamento dell’attuale legge elettorale. E’ la soluzione migliore, la più semplice e anche la più seria: elimina la corsa alle preferenze, garantisce ricambio della classe politica, importa nella maniera più sensata il modello anglosassone che tanto ci piace. Incrociamo le dita.

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