Ci salverà James Bond
E’ una giornata grigia. Cassandra si sta spostando sull’Italia con il suo carico di pioggia e di freddo. Il professore Mario Monti deve invece fare i conti con i partiti sui quali poggia il destino del suo governo e che protestano di fronte ai nuovi tagli previsti dalla legge di stabilità: si avvicinano le elezioni, se i tecnici non sono soggetti ad un prezzo politico, i partiti sì e allora escono allo scoperto. Nel pomeriggio giunge anche la notizia che Silvio Berlusconi, a due giorni dalla scelta di non ricandidarsi alla guida del centrodestra e aprendo alle primarie nel Popolo della libertà, è stato condannato a quattro anni per frode fiscale nell’ambito della vicenda Mediaset e dei diritti televisivi. Le interpretazioni si susseguono: per alcuni la decisione di abbandonare è stata calcolata sulla forte probabilità di venire giudicato colpevole. Per altri non c’è alcuna correlazione tra i due fatti. Giusto il tempo di mettere un po’ d’ordine e si apprende che tre dei quattro anni di condanna sono già stati condonati, mentre sono cinque gli anni di interdizione dai pubblici uffici. Il Pdl denuncia la persecuzione giudiziaria, Antonio Di Pietro canta vittoria, il Fatto quotidiano lancia l’hashtag #4annipersilvio. Su Twitter impazzano i commenti, in 140 battute si riassumono 20 anni di scontri tra il Cavaliere e la magistratura italiana.
Nel frattempo prende corpo la teoria del complotto. Perché contemporaneamente va in onda l’anteprima di L’ultima parola, il programma di Gianluigi Paragone. Si parla di Monti e di Berlusconi. Compaiono termini quale Bildeberg: a lanciare il sasso è lo scrittore russo Daniel Estulin, che nei riguardi del club esclusivo coltiva una vera e propria ossessione, come quella di Marco Travaglio per l’uomo di Arcore o la redazione di Repubblica per le donne di Arcore. Sembrerebbe quindi che Berlusconi sia stato fatto fuori dall’alta finanza mondiale perché determinato a non scendere a compromessi con essa, mentre Monti non sarebbe altro che il loro operatore sul campo. Secondo gli autori del programma, Daniel è un ex agente del KGB, ma da altre informazioni in nostro possesso lo sarebbe stato il nonno, mentre il padre addirittura sarebbe stato imprigionato dal servizio segreto sovietico. Daniel seguì quindi la famiglia negli anni Ottanta prima in Canada, poi in Spagna. Comunque, Estulin svela che dietro a Wikileaks ci sarebbe l’intelligence americana, che Monti è un traditore della patria, non il suo salvatore. Che l’obiettivo finale di questa trama è il fallimento del sistema economico mondiale, il caos.
Ma tranquilli, oggi esce nelle sale cinematografiche britanniche è uscito Skyfall, ultimo capitolo in ordine di tempo della saga di James Bond. A fine mese sarà distribuito anche in Italia. Ci salverà lui.