Cas(ini)uistica

Moody’s decide di declassare le banche italiane e subito scoppia il pandemonio delle reazioni. «Le agenzie di rating? Portano avanti un disegno criminale contro l’Italia», si grida da una parte. «No, il problema non sono le agenzie di rating ma la credibilità del governo» si risponde dall’altra. Un dibattito al quale siamo abituati ormai da alcuni mesi e che non farebbe neppure tanto notizia. Se non fosse che le parti in commedia, questa volta, sono interpretate dalla stessa persona: il presidente dell’Udc Pier Ferdinando Casini. Ma andiamo con ordine, facendoci aiutare dal calendario.

Ansa, 15 Maggio 2012
“Crisi. Casini: da agenzie di rating disegno criminale contro l’Italia”

«La decisione di Moodys di declassare le banche italiane è di una gravità inaudita, un attentato alleconomia di questo Paese e dellEuropa». Lo dice Pier Ferdinando Casini, leader Udc, conversando con i cronisti di Montecitorio. «Si tratta di un disegno criminale», spiega Casini, portato avanti «dalle agenzie di rating che in passato sono state cieche e sorde alle bolle speculative e oggi fanno questo. È una vergogna, chiediamo con forza che si lavori al più presto ad unagenzia europea, anche perché ad oggi, la perdita di credibilità delle altre agenzie è totale».

Blog di Casini, 20 settembre 2011.
“Il problema non sono le agenzie di rating ma la credibilità del governo”.

«In questa caccia disperata al colpevole speriamo non siano incolpate le agenzie di rating perché il problema non sono loro. Il problema siamo noi che non abbiamo saputo fare una manovra strutturale per la crescita. Il problema è la credibilità internazionale del governo Per questo rivolgo un appello alle donne e agli uomini di buona volontà della maggioranza, perché evitino di aprire una pagina nera per l’Italia. Dobbiamo evitare lo spettro della Grecia perché altrimenti tutta la politica ne sarà travolta. Non difendano l’indifendibile e aprano una fase nuova. Far finta di non sentire le sirene vuol dire portare l’Italia nel baratro: Berlusconi è parte del problema e potrebbe essere anche parte della soluzione». Firmato: Pierferdinando.

Sembra schizofrenia, ma è casuistica. Pier Ferdinando l’ha respirata tra le mura del Liceo Galvani a Bologna, fondato dai Gesuiti e ne ha fatto tesoro per costruire la sua carriera. Vent’anni fa nessuno avrebbe notato il testa coda. Ma siamo nel Terzo Millennio: il web è traditore e Google non perdona.

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