Passerà?

Italo Bocchino che spera nella fine del federalismo. Un partito che doveva archiviare l’idea di movimenti unipersonali che alla convention iniziale ha scritto “Fini” dappertutto. Un discorso di apertura in cui si riconosce che Fini – e nessun altro – sarà il protagonista della nuova destra, che lui guiderà il partito, che sarà il candidato premier. Chiudete gli occhi per un secondo, togliete Bocchino e metteteci Bondi, togliete Fini e metteteci Berlusconi. Cosa è cambiato? Niente, se non l’ennesima sbornia dei liberali per un altro non-fenomeno della politica italiana. Passerà, forse. O passeranno i liberali.

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