Ladri di illegalità

Mettiamola così: qualche anno fa, su RightNation.it, ci siamo inventati le corse clandestine di cavalli. Uno fa la voce tecnica, un altro la telecronaca. Ogni tanto le parti si invertono, ma il duo funziona. Un po’ come Caressa e Bergomi, solo che Mancia è laziale e Bressan non ha ciglia così importanti. Diciamo che il successo dell’iniziativa è discreto tanto che, quasi ogni anno, l’esperimento viene riproposto. Giriamo (anche solo telefonicamente) molti ippodromi, controlliamo i cronometristi, ascoltiamo gli allibratori; un lavorone, insomma.

Le Corse Clandestine piacciono. Sarà per i cavalli, sarà per i telecronisti, sarà per i fantini. Piacciono così tanto che vantano un sacco di imitazioni: alcuni si sono inventati le corse di biciclette, altri le previsioni del tempo, altri ancora i gp di Formula Uno. Nessuno ha sentito il bisogno di ringraziare chi, bene o male, ha segnato un precedente. Pazienza: mica ci formalizziamo.

Quel che nessuno aveva mai fatto era copiare spudoratamente il modello e, altrettanto spudoratamente, evitare ogni tipo di citazione. Passi per i numeri (chissà da che ippodromo arrivano) ma andare a vedere le stesse corse che vediamo noi, con i cavalli che hanno lo stesso nome dei nostri e riportarle come se si trattasse di corse automobilistiche, questo no. Ci vuole rispetto. Per noi telecronisti ippici, per chi ogni giorno pulisce e tira a lucido gli ippodromi, ma soprattutto per i cavalli.

Non si fa. E ci dispiace che questo cattivo esempio arrivi proprio da chi si è Fatto molto spesso paladino delle leggi e delle regole. Quelle della buona educazione, evidentemente, non gliele ha ancora insegnate nessuno.

cross-posted @ Notapolitica.it

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P.S. Ora leggete cosa avevano il coraggio di scrivere un paio d’anni fa…

Dal blog “Cado in piedi” (già “Voglio scendere”)
di Marco Travaglio, Peter Gomez, Pino Corrias
9 aprile 2008

Come allegri pistoleri di ogni legalità, un istante prima del voto, il sito della destra berlusconiana RightNation.it pubblica i sondaggi di tutti i maggiori istituti di ricerca. Con proiezioni sui seggi di Camera e Senato.

La pubblicazione è vietata. Vietatissima. Ma ugualmente i dati vengono aggiornati con tabelle, grafici, conteggi. E´ illegale? Chissenefrega. Che i sondaggi siano veri, verosimili, inattendibili, importa meno di ciò che davvero la loro pubblicazione contiene: quel limpidissimo disprezzo delle regole (delle leggi, dei regolamenti, delle consuetudini, perfino del buon senso) che i nostri eroi della libertà mostrano in ogni circostanza. Con zelo addirittura. Per vanificarle ovunque sia possibile, come un intralcio d´altri tempi, per ignorarle con un´alzata di spalle o con una barzelletta: dall´edilizia ai processi penali, dal fisco ai libri di storia.

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