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Autoconservazione
Ve la ricordate Giovanna Melandri dalla tribuna dello stadio di Berlino sfoggiò il tricolore, dopo che l’Italia aveva vinto la Coppa del Mondo 2006 dalla tribuna d’onore dello stadio olimpico di Berlino? Prima che la truppa azzurra partisse per la spedizione in Germania, la Melandri – in qualità di ministro delle Politiche giovanili e dello Sport, aveva affermato che non era proprio il caso di avere Marcello Lippi in panchina perché uomo della Juventus di Luciano Moggi finita nel tritacarne di Calciopoli. Andò a finire che Lippi, Fabio Cannavaro e Gianluigi Buffon (scuderia bianconera) diventarono alcuni dei volti chiave di quell’impresa e la Melandri sventolò con orgoglio la nostra bandiera.
Siamo bravi noi italiani a cambiarla, la bandiera. Bastano pochi attimi dopo anni spesi da una parte piuttosto che dall’altra. Abbiamo ancora in circolazione intellettuali che vergarono pezzi sulla superiorità della razza ariana, con la tessere del partito fascista in tasca, e poi divenuti comunisti, custodi del verbo della lotta di classe. In questi giorni, mentre pare che ormai si stia per chiudere un’altra epoca politica, tocca ai fu berlusconiani. La nave affonda? Si accaparrano una scialuppa di salvataggio e remano verso lidi più sicuri. È puro spirito di autoconservazione animale, dopo tutto.
Poi si passano in rassegna i nomi degli audaci e si conclude che il problema sta a monte: perché diavolo ci sono andati in Parlamento? Dicono che è il sistema creato dal Cavaliere la causa scatenante. Sarà, ma non è una situazione così diversa dal clientelismo di partito che ha fatto da comun denominatore nel corso delle legislature della repubblica. Dovesse poi essere celebrato il funerale – sarebbe di fatto un evento, dati i numerosi precedenti ai quali però mancava il morto -, il meccanismo rimarrebbe funzionante.
Vogliono un governo di larghe intese? È dura crederlo: al Partito democratico, per bocca del suo segretario Pierluigi Bersani, la famosa lettera della Banca centrale europea non garba granché. Tra gli scenari che prospetta oggi il Corriere della Sera c’è quello di un esecutivo affidato a Mario Monti che adotti misure tanto in tema economico quanto in tema di legge elettorale. Ecco, ora è tutto più chiaro.
Tutto cambi, perché nulla cambi. È una nazione di conservatori. Sì, quegli altri: quelli che saltano il fosso.