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Agenda Impossibile
Come spesso accade il duo Alesina-Giavazzi centra il punto. Nel loro editoriale “Un’agenda possibile” individuano (ed è già la seconda volta) nella concertazione il vero male italiano.
Scrivono: “La concertazione ha creato l’esatto opposto dell’equità: i veri deboli non siedono a quei tavoli. Essere «equi» significa chiedersi quale sia l’effetto delle riforme sui giovani, sulle donne, sugli immigrati.”
Volevamo riprendere il loro editoriale e aggiungerci un punto di domanda alla fine. Chiedendoci se, con il Partito Democratico in “maggioranza”, si potesse proprio partire da quel pilastro, abbandonando ogni tipo di consociativismo politico e sindacale.
La risposta ce l’ha data il Messia. Mario Monti incontrerà sia i partiti che le parti sociali. Quella di Giavazzi-Alesina è già un’agenda impossibile. E questo governo di larghe intese e zero voti inizia con il piede sbagliato.