Parlare d’altro

C’è una gara tutta particolare all’interno del Pdl, in queste ore. Frattini parla esplicitamente di federazione con l’Udc, altri di superamento dell’alleanza con la Lega, altri ancora di rafforzamento dell’asse con Bossi e Maroni. Tutti temi importantissimi, sia chiaro, ma l’impressione è che il Pdl e la sua classe dirigente abbiano perso il senso della misura.

Il Popolo della Libertà vale, a farla brutta, il 25%. La Lega non arriva al 9 e l’Udc non arriva al 7. Mi spiegate per quale ragione, invece di cercare di scrivere una nuova agenda per il paese, stiamo perdendo tempo a rincorrere chiunque ci sembri minimamente utile a rivincere le elezioni?

Abbiamo un milione di iscritti, qualche milione di elettori, un area politica di riferimento certamente ampia e una buona dose di scontenti. Nessuno in queste settimane ha pensato ad una proposta politica vera, nuova, “altra” rispetto a Berlusconi senza necessariamente essere contraria all’esperienza del Cavaliere.

Siamo sicuri che perseguendo il continuo annacquamento di noi stessi sortiremo l’effetto di ritornare maggioranza? La vocazione maggioritaria di Veltroniana memoria dovrebbe essere la road map su cui muoversi. Non è indebolendo la leadership di Alfano, a colpi di federazioni con altri, che ci muoveremo di un millimetro. Se poi avete deciso, consapevolmente, di suicidarvi tra le braccia di Casini e Bossi, in un perenne gioco di specchi tra poli opposti che non si attraggono, fate pure. Ma abbiate il coraggio di dirlo.

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