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Per chi scrive il sistema elettorale è uno solo e si chiama “First past the post“. Gli altri sono rincalzi. E’ come la squadra del cuore. In Champions League tifo Liverpool, se non c’è e non c’è neanche l’Udinese allora è possibile che mi affezioni ad una delle italiane.
Per la legge elettorale vale lo stesso principio. La filiera perfetta è: primarie per la scelta dei candidati, collegio uninominale, chi prende un voto in più vince. Funziona nei paesi anglosassoni dove hanno una certa cultura su questo tema, ma ho la sensazione che nel nostro paese si trasformerebbe in un massacro. Ci abbiamo già provato e un sistema così, senza primarie e con accordi tra i partiti per la scelta di improbabili candidati unitari, è tale e quale al Porcellum. E’ un Mattaporcellum, diciamo. Ci sono collegi blindati e collegi impossibili: i big vanno in quelli blindati, gli altri li discutiamo nelle stesse segreterie in cui discutevamo le liste bloccate.
Non sono un proporzionalista per il semplice motivo che credo al principio “chi vince, governi”. Che vale come onere-onore fondamentale di tutti quelli che si candidano a dare soluzioni per questo paese. Però va detto che se non vuoi disegnare un parlamento completamente slegato dal dato elettorale ti serve un sistema in grado di rappresentare almeno Pdl, Pd, Lega Nord, Italia dei Valori, Udc, Sinistra e Libertà.
L’attuale legge Calderoli non è male, in questo senso. C’è uno sbarramento che elimina i micropartiti, c’è un premio di maggioranza che garantisce un minimo di governabilità, c’è una ripartizione proporzionale dei seggi che assicura l’adeguata rappresentatività di tutte le forze (che, va ricordato ai puristi, non si possono eliminare con il napalm). Manca la possibilità di scegliersi il candidato da eleggere in Parlamento ed è diventato – grazie a Dio – un vulnus non più sopportato.
Per me in cinque minuti si può risolvere tutto: introduciamo le preferenze e votiamo con questo sistema. Avremo centro-destra e centro-sinistra, avremo tutti i partiti di cui sopra, avremo una maggioranza e un migliaio di parlamentari i cui supporters avranno almeno scritto il loro nome sulla schede. Senza liste bloccate, collegi blindati e romani candidati a monza o brianzoli primi della lista a Catania.