Superbowl XLVII
Cari amici di RightNation, anche quest’anno è arrivato il momento della verità: domenica prossima, allo scoccare della mezzanotte ora italiana, i Baltimore Ravens e i San Francisco 49’ers scenderanno in campo al SuperDome di New Orleans, città scelta quest’anno dalla NFL per ospitare l’edizione nr.47 del Superbowl.
L’America dello sport normalmente in eventi come questo ci regala grandi storie, ricche di fascino ed emozione, e anche quest’anno la tradizione sarà rispettata: si va dall’epilogo della straordinaria carriera di Ray Lewis, che domenica giocherà l’ultima partita di football della sua vita, alla sfida tra i fratelli Harbaugh, allenatori dei due team giunti al Grande Ballo, passando per l’incredibile storia del QB dei 49’ers Colin Kaepernick e il dramma del WR dei Ravens Torrey Smith, che quest’anno ha perso in un incidente d’auto il fratello minore.
I Baltimore Ravens hanno scelto la via più tortuosa per arrivare alla Big Easy: nel match di wild-card hanno avuto la meglio abbastanza agevolmente degli Indianapolis Colts, battuti 24-9. Molti analisti pensavano che la corsa dei viola si sarebbe conclusa in Colorado, al cospetto dei Denver Broncos, testa di serie nr.1 nella AFC, ma non avevano fatto bene i loro conti, visto che i Ravens hanno espugnato all’overtime la Mile-High City per andare a giocarsi il Championship sempre in trasferta contro i favoriti New England Patriots: direi che questa partita ha fotografato perfettamente il momento di grazia che attraversa Baltimore. Nei primi due quarti New England è stata padrona del campo fino alle 20 yards avversarie: una volta giunti a ridosso dell’end-zone, però, Brady e soci venivano sistematicamente fermati dalla clamorosa difesa dei Ravens, che costringevano i Pats a due field-goals consecutivi che all’intervallo fissavano il punteggio sul 13-7. Dal terzo quarto in poi è stato Flacco-time: tre drives, tre touch-downs che chiudevano la partita senza che l’attacco di New England riuscisse a scalfire minimamente la granitica difesa del team del Maryland: vittoria strameritata e meraviglioso canto del cigno per il linebacker Ray Lewis, che aveva annunciato che questi sarebbero stati gli ultimi playoffs della sua carriera: quale epilogo migliore del SuperBowl?
Dall’altra parte della barricata i San Francisco 49’ers, dopo aver dominato i Green Bay Packers nel Divisional, sono andati a vincere in casa degli Atlanta Falcons, che detenevano il miglior record della Lega in Regular Season. La partita è stata un’altalena di emozioni: Matt Ryan è partito subito con il suo show aereo: pronti via e la batteria di ricevitori dei Falcons (Julio Jones, Roddy White e Tony Gonzalez) banchettava con il secondario dei californiani: 17-0. Over? Nemmeno per sogno: guidata saggiamente da Kaepernick, che ha svolto molto diligentemente il compitino visto che Atlanta non gli consentiva di partire palla in mano, i 49’ers sono arrivati a un possesso di distanza nel terzo quarto per poi operare il sorpasso con una corsa dell’ottimo Frank Gore a una manciata di minuti dalla fine. Anche la difesa di San Francisco è salita di livello annullando lo straordinario gioco di lancio dei Falcons, che possono recriminare sull’infortunio che ha tolto dal match il running-back Michael Turner, privando completamente Atlanta del gioco di corsa e dimostrando una volta di più come nel football sia fondamentale raggiungere un buon equilibrio tra attacchi aerei e fanteria: puoi spedire aerei da combattimento ovunque, ma arriva un momento in cui per chiudere la partita necessiti degli assalti via terra (il gioco di corsa), ed è stato questo l’elemento che ha fatto la differenza a favore dei 49’ers.
Ma veniamo alla Storia di questo SuperBowl 47: ai lati opposti del campo, sulle sidelines si sfideranno due fratelli, Jim (49’ers) e John (Ravens) Harbaugh.Entrambi sono head-coach dei rispettivi teams, e francamente uno scontro “fratricida” in una partita di tale importanza è un fatto senza precedenti nella storia dello sport, facendoci capire ancora una volta quanto largo sia l’Oceano Atlantico.. non mi aspetto però eccessivi tatticismi, poichè i sistemi di gioco delle due squadre presentano differenze abbastanza significative: più lineari i Ravens dell’ottimo QB Joe Flacco, mentre San Francisco ha in Kaepernick una scheggia impazzita capace anche di improvvisazioni fuori spartito.
Detto che entrambe le squadre sviluppano un efficace gioco di corsa ( di livello entrambi i RB Rice e Gore), la contesa, tanto per cambiare, si deciderà in difesa, specialmente sul secondario, visto che entrambe le finaliste vantano ricevitori di primissimo livello, come Crabtree (SF) o il sopracitato Torrey Smith (BAL), che vorrà senz’altro dedicare il trionfo al suo fratello minore, deceduto tragicamente in un incidente stradale pochi mesi fa.
Chiudiamo con l’half-time show, quest’anno affidato alle sapienti curve di Beyoncé, e con il mio pronostico: quest’anno non vedo chiari favoriti, quindi scelgo il lato romantico e vado con Baltimore, con Flacco MVP e Vince Lombardi Trophy alzato al cielo da un Ray Lewis in lacrime. Buon divertimento a tutti!