Il piatto forte delle elezioni di midterm è senza dubbio la corsa per il Senato. Oggi i democratici possono contare su una maggioranza di 53 seggi (più 2 “indipendenti” che votano quasi sempre insieme a loro) contro i 45 seggi repubblicani. Il 4 novembre si vota per eleggere 33 senatori (su 100) che resteranno in carica per i prossimi sei anni. E in altri tre stati (Hawaii, South Carolina e Oklahoma) sono state indette elezioni speciali per riempire i seggi lasciati vacanti durante la legislatura che si sta per concludere.
Ricordare a novembre
Novembre è il mese del ricordo nel Regno. Il 5 è l’anniversario della congiura delle polveri di Guy Fawkes – e che le maschere di V for Vendetta rimangano nei cassetti o al più le indossino i grullini rivoluzionari da tastiera. Poi è la volta del Remembrance Day per ricordare, tra le...
USA 2014. 3) La guer...
La fiducia degli americani nel Congresso è ai minimi storici, con uno spread tra giudizi positivi e negativi che ormai viaggia verso un imbarazzante 70 per cento. Ma anche se soltanto poco più di un cittadino statunitense su dieci è soddisfatto del lavoro di Camera e Senato (la media attuale di Real Clear Politics si ferma all’11,8 per cento), gli incumbent più a rischio in questo ciclo elettorale non sono gli inquilini di Capitol Hill. Su 36 stati chiamati a scegliere il proprio governatore il 4 novembre, infatti, in almeno una quindicina è teoricamente possibile una sconfitta per il partito al potere. E visto che al momento i rapporti di forza sono nettamente favorevoli ai repubblicani (29-21), è proprio il Gop il partito più vulnerabile in queste elezioni di midterm. Non è un caso che Barack Obama, assente ingiustificato durante la campagna elettorale che nel 2010 ha portato al potere sei nuovi governatori repubblicani, in queste settimane stia provando a spingere i candidati democratici negli stati blu, che poi sono gli unici in cui un suo intervento può avere ancora un effetto positivo. All’inizio del mese il presidente è stato in Illinois. Ieri ha annullato la sua visita in Connecticut a causa dell’emergenza ebola, ma poi sarà in Pennsylvania, Michigan, Massachusetts e Wisconsin (dove già si è fatta vedere la First Lady Michelle).
Rothbard, vent’...
Sono passati 20 anni dalla morte di Murray Newton Rothbard, economista e filosofo statunitense, un ebreo di origine bielorussa che ha smantellato l’impianto classico del pensiero liberale per formulare, tra i primi in America, una coerente dottrina libertaria. Se, come diceva il filosofo...
Iraq, il silenzio su...
Forse è tempo di rimettere mano ai libri di storia contemporanea. E correggere una frase: Saddam Hussein aveva armi di distruzione di massa. Finora si è sempre detto che non le avesse. Dal 2004 al 2011, dopo la guerra che ha portato alla caduta del regime di Saddam, i genieri al seguito delle...
USA 2014. 2) Camera,...
Una guerra di trincea da due miliardi e mezzo di dollari. La battaglia per il controllo della Camera alle elezioni di mid-term del 4 novembre è appena entrata nel vivo, ma già si annuncia costosa come quella del 2012, che ha battuto ogni record della storia politica statunitense. Una cifra simile al Pil annuo dell’Eritrea, insomma, sarà spesa per finanziare le campagne elettorali dei circa 1.700 candidati che corrono per i seggi in palio nei 465 distretti della Camera. Ma soltanto pochi tra loro, a poco più di un mese dal voto, nutrono ancora la speranza di essere presenti a Washington D.C. il prossimo 3 gennaio, per partecipare alla prima sessione del 114° Congresso.
USA 2014. 1) La male...
I meteorologi della politica americana scrutano l’orizzonte, in cerca di segni. E cercano di rispondere alla “grande domanda”: assisteremo a un’onda repubblicana alle elezioni di mid-term del 4 novembre? Il Partito repubblicano, insomma, sarà in grado di ripetere al Senato l’exploit del 2010, grazie al quale ha riconquistato il controllo della Camera con la più larga affermazione elettorale dal 1946?
Fusionisti on the ro...
Applausi a scena aperta, qualcuno si alza in piedi, gli altri lo seguono. Ancora una standing ovation. La sala è molto più piccola del solito, poche decine di persone convocate all’ultimo minuto ed accorse una domenica sera per sentire un italiano che parla della riforma del sistema...
Maggie nel cuore. (E...
Andrea Mancia e Simone Bressan
Grazie ad Antonluca Cuoco per la bella idea: anche noi di The Right Nation mettiamo la foto di Margaret Thatcher (che trovate qui sotto) sui nostri profili di Facebook e Twitter. Non è solo per ricordare quello che Maggie ci ha insegnato ma anche e soprattutto per dare un messaggio molto...
La Scozia e noi
Il referendum scozzese è l’evidente dimostrazione che il dibattito sull’indipendentismo o sull’autonomismo può essere perfettamente inutile se non ci occupiamo di come riempire gli eventuali contenitori di cui parliamo. Per un mesetto buono la parte più chiassosa del centrodestra nazionale e...
La discesa libera di...
Obama doveva cambiare l’America. Lo ha fatto, ma in peggio; almeno secondo l’opinione degli americani. Negli Usa i sondaggi sull’operato del primo presidente nero della storia americana, si susseguono a ritmo incalzante. L’avvicinarsi delle elezioni di midterm aumentano l’interesse...
Das Vierte Reich
Nell’ultimo decennio, alla Germania riunificata è riuscito quello che non le è stato possibile attraverso le due sanguinose e tragiche guerre mondiali che hanno scandito il Novecento. La conquista di un’incontrastata egemonia continentale, una sorta di dominio sull’Europa che può essere...
La disastrosa (non) ...
Nel cuore della Mezzaluna Fertile, un nuovo Califfato islamico (ex Isis) attira migliaia di volontari jihadisti da tutto il mondo, decapita gli ostaggi pubblicamente, crocifigge chi giudica traditore, caccia cristiani, yezidi e sciiti dalle loro case, mira all’espansione della rivoluzione in...
La guerra della scuo...
Osservare costantemente gli eventi oltreoceano causa un fenomeno curioso: lo strabismo da corrispondente. Il senso per le notizie, affinatosi in anni di pratica, improvvisamente viene stravolto: fatti che fanno squillare tutti i tuoi campanelli d’allarme vengono ignorati mentre notizie...
Perché quel video an...
Andrea Mancia e Simone Bressan
La richiesta dei familiari di James Foley è perfettamente legittima e comprensibile: non bisognerebbe guardare quel video. Perché quel che vogliono i terroristi è, appunto, seminare terrore: e farlo nell’era digitale significa anche caricare su YouTube un filmato in cui un essere disumano...