Rafa

Avevano l’allenatore perfetto:li aveva portati giù, li avrebbe riportati su. I dubbiosi possono citofonare Ancelotti e Steven Gerrard per referenze. Rafa Benitez è uno che ha già dimostrato di saper rimontare. E di saperlo fare quando rimontare è più difficile. Da 0-3 a 3-3 nell’epopea rossa di Istanbul con una meraviglia tattica e psicologica seconda solo allo speech di Al Pacino in Ogni maledetta domenica.

Niente, non gli piaceva. Saranno stati i calzini sbagliati, i modi troppo gentili, il fatto che Moratti capisca di calcio quanto il sottoscritto di tartufi. Tant’è che l’hanno mandato via. Per prendere il redento, il rossonero spurgato, il berlusconiano pentito. Leonardo: un nome, una mezza garanzia.

Poteva essere Leonardo Da Vinci, sarà al massimo Leonardo Da Perdi. Ha perso il campionato (quasi), ha perso la Champions facendosi spiegare calcio dallo Schalke 04, mica il Barcellona. Adesso punta dritto verso la Coppa Italia. Se la porta a casa, sarà ancora triplete: Supercoppa Italiana, Mondiale per Club, Coppa Italia. Certo, due su tre sono merito di Rafa. Se non dovesse vincere nemmeno la coppetta di riserva
allora rideremo tutti un sacco: avrà vinto solo Rafa, dopo di lui il nulla.
Anche in panchina.

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