Il tunnel

Siccome si sono auto-attribuiti la patente di quelli “seri” e siccome quando hanno provato a governare (per due anni scarsi) lo hanno fatto sulla base dell’efficace slogan “la serietà al governo”, devono dare ogni secondo che passa l’idea di essere assolutamente sul pezzo.

Capita così che in un tranquillo sabato di un non così tranquillo settembre fatto di spread alle stelle e downgrade Standard&Poor’s, la sinistra italiana si trovi mobilitata contro un ministro dell’Istruzione scivolato su un errore da penna rossa. Mariastella Gelmini, commentando la scoperta che se confermata dimostrerebbe la possibilità di superare la velocità della luce, si è lasciata andare ad un fumoso e poco simpatico: “Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro”.

Non c’è, come è facilmente intuibile, nessun tunnel fisico di 800 chilometri che collega Svizzera e Abruzzo (altrimenti sai che flussi di capitali) e la gaffe ministeriale ha dato il via ad un vero e proprio tormentone online a colpi di sfottò. Divertente, fintanto che rimane un giochino limitato alla rete. Quando però le agenzie vengono inondate di comunicati stampa di tali Ghizzoni e Puglisi (PD), dell’Unione degli Universitari, di Flc Cgil o dei Giovani Pdci capisci con chiarezza di non vivere in un paese serio.

E non per colpa di un Ministro dell’Istruzione (o più probabilmente di un errore dell’ufficio stampa) ma perché quelli che oggi vorrebbero rappresentare l’alternativa al governo in carica hanno dimostrato una volta di più di non essere all’altezza. Occupandosi di sciocchezze da strumentalizzare con poco sforzo e dimenticandosi che,magari, il paese reale avrebbe bisogno di proposte e soluzioni.

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