Il campione di ovvietà

Beppe Severgnini è stato nominato “Best Tweeter 2011” in occasione del Blogfest di Riva del Garda. Lo ha fatto sapere con uno dei suoi editoriali ospitati dal Corriere nella pagina delle opinioni, dicendo di sentirsi “come Scilipoti all’ingresso in Parlamento: un miracolato”. Una ovvietà tira l’altra e vale anche un riconoscimento, a quanto pare. Simpatico, Severgnini, che finge di non prendersi sul serio e poi non manca di raccontarci che lui se ne va in giro per il mondo e infatti non era neppure alla manifestazione: riconoscimento “ricevuto in contumacia (niente lavitolamenti, sono in viaggio in Asia)”. Via un’altra ovvietà.

Ne è il re incontrastato, sia che parli di politica che di sport: quando affronta la prima, incarna l’essenza del democristiano medio (paraculo), quando passa al secondo mette in mostra la tipica saccenteria degli interisti che si sentono vittime di complotti. Infatti piace a tutti.

“Ci sono premi e premi; e questo, preso dopo trent’anni di giornalismo, mi dà una certa soddisfazione”. Ne deve avere tanta di stoffa per essere sopravvissuto così a lungo con le sue prediche sociologiche che sono sbarcate addirittura sul Financial Times e l’Economist. Il campione di provincialismo formato esportazione.

Peccato che non gli concedano sempre e solo 140 caratteri.

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