Se la tira

Il professor Mario Monti si diverte e i pesci abboccano. Ieri, lontano dall’Italia, ha detto che se il paese non è pronto per le misure che il suo governo intende introdurre, potrebbe anche decidere di levare le tende.

Oggi sui quotidiani e sui siti d’informazione è un continuo riproporre le lodi giunte dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama e altri colleghi stranieri nei riguardi dell’esecutivo tecnico, mentre il Wall Street Journal avanza il paragone con Margaret Thatcher che i commentatori italiani avevano riservato le scorse settimane al ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Poco equità, molto elitarismo.

Monti è lo stesso che in inverno, intervistato dalla stampa estera, si era riproposto come impegno quello di cambiare lo stile di vita degli italiani: forse riteneva che mettendo mano all’articolo 18 l’avrebbe fatta franca? Che non si sarebbero levate le grida di opposizione e sdegno? Sarà anche un professore di quelli che riempiono le aule, ma non è certamente uno sprovveduto. Si diverte piuttosto a far risaltare la sua posizione di salvatore della patria, chiamato per evitare il baratro e se a qualcuno non sta bene, che si arrangi. Che si assuma la responsabilità di portare l’Italia ai livelli della Grecia.

A novembre le strade erano piene – dicevano – di gente innamorata. Del loden, della sobrietà, della pacatezza, del rigore. Una storia d’amore vissuta in base ai valori dello spread: chiusa la giornata di lavoro, prima di tornare a casa dalla propria famiglia, l’innamorato del professor Monti dava un’occhiata al livello raggiunto e se notava che era sceso, esclamava: forza Mario! Se invece era salito, confidava, non smarriva la fiducia ed esclamava lo stesso: forza Mario!

C’erano i sondaggi a certificarlo e l’opinione pubblica – continuavano a dire – era disposta ad accettare i sacrifici programmati dalle lacrime della Fornero (gli altri ministri possono anche prendersi una vacanza, tanto di loro non frega granché a molti). Con la primavera le buste paga diventano più leggere e si approssima lo sbarco dell’Imu, ma ultimamente di sondaggi sul gradimento ne circolano ben pochi. Occhio a non lamentarvi, comunque. A fare gli innamorati delusi o – peggio – traditi.

Il professor Monti potrebbe riservarvi lo stesso discorso indirizzato ieri a sindacati e partiti: se non siete pronti per me, se non siete disposti ad elevarvi al mio status, io posso anche levare il disturbo e poi sono cacchi vostri. A quel punto magari qualcuno avrà anche l’accortezza di fargli notare: professore, ma chi l’ha voluta? Il suo nome non era sulla lista dei candidati, se proprio ha di che sbuffare, bussi al Quirinale.

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