Karl Rove in un articolo del 6 gennaio sul Wall Street Journal, più che focalizzarsi sulle proteste di Washington, cerca di capire qual è stato l’effetto Trump sulle elezioni in Georgia. Per prima cosa analizza l’andamento delle contee più popolose dello stato sottolineando come Ossof sia riuscito ad incrementare, praticamente ovunque, i suoi consensi rispetto alle elezioni di novembre. Ecco alcuni esempi: In Clayton County da un vantaggio di 71 punti siamo passati a uno di 77. A DeKalb da 64 a 67 A Gwinnett da 16 a 20 A Fulton la contea più popolosa della Georgia il vantaggio è aumentato da 41.6 a 43. Solo con questi risultati Ossof...
Georgia On My Mind – Liveblogging
Liveblogging elettorale. Verso i ballottaggi del 5 gennaio 2021 per il Senato in Georgia
USA 2020 Elections – TRN Liveblogging
Liveblogging elettorale per le Presidenziali Usa insieme agli amici di “The Right Nation”. Entrata libera, mascherina non obbligatoria.
L’IMPRESA IMPOSSIBILE DI TRUMP. 8/ FLORIDA
“Mentre gli Stati Uniti e il mondo intero attendono il verdetto della Corte Suprema sulla “riconta” delle schede elettorali senza voto, è arrivata la sentenza della Corte Suprema della Florida che ha respinto il ricorso dei democratici contro i voti per corrispondenza nelle Contee di Martin e di Seminole. I giudici hanno respinto il ricorso con sei voti a zero: ci sono state delle “irregolarità”, hanno detto i giudici, ma non una “frode” tale da invalidare i 25 mila voti nelle due Contee. Invalidare i voti per corrispondenza delle due Contee avrebbe significato rovesciare le posizioni tra George W. Bush e Al Gore. Il...
USA 2020. La mia previsione
Parto da un dato: non c’è altro strumento scientifico rispetto ai sondaggi per provare a ipotizzare una previsione. Tutto il resto è sensazione o, molto più spesso, tifo. E’ stata una brutta campagna elettorale, strana perché in mezzo a una pandemia e comunque per nulla divertente. Trump ha continuato ad essere la persona disgustosa che è stata durante tutti questi anni e Biden ha pensato bene che l’unico modo per vincere fosse non farsi vedere (o farsi vedere solo con Obama). Sostanzialmente è tutto qui, né più né meno. Detto questo, visti i numeri, ritengo lo stato dell’arte molto simile a quello misurato nel 2008, quando Obama spazzò via...
USA 2020. PREVISIONE FINALE
Mettiamo subito le cose in chiaro. Questo è uno scenario estremamente favorevole per Trump e presuppone una serie di ipotesi non dimostrabili (se non dopo il voto). 1) Che i sondaggi (soprattutto quelli “statali”) siano strutturalmente deviati a favore del candidato democratico. La motivazione cercatela voi. Bias? Shy Trump voters? TDS (Trump Derangement Syndrome) galoppante? Una combinazione di tutti questi fattori? C’è solo l’imbarazzo della scelta. 2) Che Biden sia in grado di ricostruire, almeno parzialmente, il “blue wall” del Midwest. 3) Che la performance di Trump con i latinos (Florida) e con gli...
Usa 2020. Previsione n. 2
Nei prossimi giorni: previsione finale e analisi.
5 cose da fare aspettando il voto
Mancano sette giorni, una settimana. E poi tutto sarà finito, o ricomincerà nuovamente, dipende un po’ dai punti di vista. Sette consigli molto personali per seguire quello che succederà in questi ultimi sette giorni. 1) Don’t believe the hype. Non lasciatevi fuorviare da notizie frammentarie o presunti indicatori in grado di risolvere ogni previsione. A volerli cercare ci sono segnali evidenti che confermano una vittoria di Biden (l’alta affluenza, gli stati in bilico) e altrettanti che lasciano immaginare una rimonta di Trump (le registrazioni al voto, ad esempio). L’unica cosa che ha un minimo di rigore scientifico sono i sondaggi....
L’IMPRESA IMPOSSIBILE DI TRUMP. 7/ WISCONSIN
“Se vinciamo il Wisconsin, vinciamo l’intera partita”, ha detto il Presidente Trump, discutendo del motivo per cui ha visitato lo Stato in un sabato sera, quello del 17 ottobre scorso, freddo e ventoso: “Pensate che lo stia facendo per la mia salute? Non lo sto facendo per la mia salute…”. Dopo aver contratto il Covid 19, Trump ha dovuto prima cancellare e poi schedulare nuovamente il rally di Janesville. È arrivato in Wisconsin dopo il comizio del suo avversario Joe Biden e indietro nei sondaggi. Biden, come gli altri leader democratici, stanno incolpando lui e i repubblicani per l’ondata di casi di coronavirus nello...
Too Little, Maybe Not Too Late
Che dibattito è stato? Quasi normale, il che lo rende quasi straordinario. Qualche giorno fa al telefono ho cercato di spiegare al mio amico trumpiano Andrea Mancia come, al netto di tutto il vittimismo del suo idolo, la regola del microfono staccato avvantaggiasse notevolmente l’inquilino della Casa Bianca. Lui, come al solito, mi ha dato torto, salvo il fatto che mi darà ragione tra poco ma non potrà dirlo perché altrimenti si arrabbiano i suoi amichetti. La mia è una vitaccia. Trump meglio, molto meglio, dell’ultimo dibattito. Biden appena sufficiente tranne quando parla per più di due minuti e quando ha guardato l’orologio per vedere...
Perché Trump può vincere
Il dato tecnico ci dice che Trump è dietro, molto dietro. Quando sentite la fatidica frase “sì, ma anche nel 2016” giratevi pure dall’altra parte: non vuol dire assolutamente nulla. Nel 2016 . Trump vinse la Pennsylvania con un vantaggio di 68mila voti, il Wisconsin per 27mila voti e il Michigan per 11mila voti. Totale: poco più di 100mila voti. Se Biden riuscisse nell’impresa non impossibile di vincere quei tre stati, la Casa Bianca sarebbe tecnicamente sua. Chi vi racconta di Trump davanti lo fa sulla base o di sensazioni o di purissimo cherry-picking, vale a dire l’arte di scegliersi la versione (in questo caso i sondaggisti) migliore...
L’impresa impossibile di Trump. 6/ North Car...
“È fantastico tornare in North Carolina con migliaia di patrioti americani leali e laboriosi. Tra 19 giorni vinceremo lo Stato della Carolina del Nord e vinceremo altri quattro anni alla Casa Bianca. Questa elezione è una scelta semplice. Se Biden vince, vince la Cina. Vedi cosa sta succedendo? Quando vinciamo, vince la Carolina del Nord e vince l’America. È molto semplice! Negli ultimi 47 anni Joe Biden ha tradito i lavoratori della Carolina del Nord attraverso un atto di tradimento economico dopo l’altro e ora vedete cosa sta succedendo…Sono stati scoperti a rubare. Biden è un servitore dei ricchi donatori, globalisti e...
Hunter Biden
Ieri è stato il gran giorno di Hunter Biden. Voi direte: Hunter è il nome, Biden è il cognome. No: il nome è Robert, mentre Hunter è il cognome della mamma (Neilia Hunter, prima moglie di Joe). Il nome completo è Robert Hunter Biden ma tutti hanno iniziato a chiamarlo solo “Hunter Biden” e così è passato agli annali, senza Robert. Only in America. Leggendo alcune mail pubblicate in esclusiva dal New York Post, appare chiaro come Robert Hunter Biden abbia presentato a suo padre un importante dirigente di Burisma, la società cipriota con interessi in Ucraina e per cui Hunter Biden ricopriva il ruolo di consigliere di amministrazione. Non...
L’impresa impossibile di Trump. 5/ Georgia
La scorsa settimana, nel nostro tour tra gli swing state, parlando dell’Arizona ho acceso un riflettore su una tematica alquanto rilevante nelle elezioni che si svolgeranno tra poco più di 3 settimane: il lento, ma progressivo, mutamento del corpo elettorale dovuto ad una migrazione interna. Quest’ultima incide (ed inciderà) sulla composizione della mappa elettorale degli Stati Uniti per molte elezioni in futuro. Come abbiamo potuto constatare, l’aumento demografico delle comunità latinoamericane e afroamericane hanno iniziato a pesare sui risultati, favorendo i democratici. Nello stesso modo, lo spostamento degli elettori...
Anime in plexiglass
Due grandi protagonisti. No, non i candidati vicepresidenti e nemmeno i temi che si sono tirati addosso cercando le reciproche debolezze. Due grandi protagonisti inattesi: il plexiglass che li ha divisi e la mosca che a metà dibattito si è posata sulla bianca chioma del vicepresidente in carica. Basterebbe questo per raccontare una serata sfilata via in una normalità inattesa, a cui non eravamo più abituati. Il merito è tutto di Trump: la sua assenza rende il discorso politico un tantino più normale e riconsegna un minimo di civiltà al dibattito. E veniamo a quel che si sono detti ieri sera. Poco, per i non schierati. Pence doveva provare a...
E adesso che succede?
Di October Surprises, sin qui, ne avevamo viste diverse. Piccoli o grandi, abbiamo sempre attribuito a questi eventi la capacità di influenzare gli ultimi scampoli di campagna elettorale. Molto spesso ben oltre la loro reale portata. Non avremmo mai immaginato, però, di poterci trovare di fronte ad un fatto di impatto così forte da poter togliere uno dei due contendenti dal campo di gioco. La positività di Donald Trump al Coronavirus rende ancor più imprevedibile una corsa che ha proprio in The Donald l’elemento di imprevedibilità per antonomasia. A leggere i sondaggi non ci dovrebbe essere partita: Biden è avanti, stabilmente, da gennaio...
L’impresa impossibile di Trump. 4/ Arizona
“Io e Joe non siamo sempre d’accordo su tutto e so che lui e John hanno avuto certamente alcune discussioni appassionate, ma è un uomo buono e onesto. Ci guiderà con dignità. Sarà un comandante in capo da cui dipenderanno le migliori forze armate nella storia del mondo…lui sa che vuol dire mandare un figlio a combattere”. Parole e musica di Cindy McCain, vedova del candidato presidente repubblicano nel 2008, ed ex senatore, John McCain. “Sto guardando cosa sta succedendo e sono profondamente preoccupata. Voglio sentire che il mio presidente si prenda cura di me e si preoccupi per questo Paese. E Joe Biden lo farà. Conosco...
Niente di nuovo sul fronte occidentale
“In a week, the only thing the general public will remember about the debate is that Trump dominated Biden in a bullshit contest”. Il commento più sensato al primo dibattito tv tra Trump e Biden è probabilmente quello affidato a un tweet da Scott Adams, il geniale creatore di Dilbert che – nel 2016 – fu uno dei primi a comprendere il potenziale elettorale dell’attuale inquilino della Casa Bianca. Gli instant poll e i sondaggi dei mainstream media, naturalmente, hanno decretato Biden come l’indiscusso vincitore della sfida. Ne dubitavate? E il “consenso generale” è che il tono del dibattito sia stato una “disgrazia nazionale”. La pensa così...
L’ora più buia
Non avevo francamente mai visto una cosa del genere. Un presidente in carica che si comporta come il peggior bullo di periferia e un avversario che non è in grado di andare oltre qualche timido balbettìo, sia in risposta al bulletto di cui sopra che relativamente al suo rapporto con la violenza di sinistra. Del rapporto del bulletto con la violenza di destra, per carità di patria, non parliamo nemmeno. Un dibattito sconvolgente, il punto nettamente più basso della politica americana. Non è facile identificare il momento esatto in cui tutto questo è iniziato, ma è – e dovrà esserlo ancora di più dal 4 novembre – facile e giusto ricordarsi...